Attualità
19 Novembre 2019
La città si prepara per il Convegno Internazionale del prossimo 6 e 7 dicembre sullo stato dell’arte in Italia

Ferrara al centro della Medicina di Genere

di Redazione | 4 min

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Ferrara prepara il workshop internazionale in programma il prossimo 6 e 7 dicembre sullo “Stato dell’arte della Medicina di Genere in Italia e sfide Europee 2019”.

L’incontro, che si svolgerà a Palazzo Giordani (corso Ercole d’Este 44), rappresenta un originale format rendicontativo, che vede l’Italia in un’importante posizione in Europa, durante il quale si avvicenderanno lectio magistralis e relazioni che metteranno in luce aspetti della medicina di genere legati alle varie patologie, ma anche all’attenzione alle identità sessuali e di genere “non solo eterosessuali” e alle conseguenze sanitarie della violenza di genere.

Sarà l’occasione per presentare in anteprima sia la “Guida alla Medicina di Genere in Italia 2019”, ottenuta dal censimento di enti e organizzazioni pubblici e privati coinvolti negli ultimi 10 anni nella diffusione della medicina di genere che la “Raccolta di documenti di consenso” (Consensus Paper) su diversi argomenti riguardanti la medicina di genere.

L’interesse a conoscere e applicare pratiche cliniche attente alle differenze date dal sesso e dal genere inizia circa 10 anni fa nella nostra città, quando l’Azienda Usl di Ferrara – grazie alla competenza di una sua professionista (Fulvia Signani, psicologa) coinvolta nel primo progetto europeo sul tema – organizza un convegno provinciale come momento di riflessione della comunità.

Questa prima occasione di confronto ha dato avvio a un percorso di collaborazione tra istituzioni, professionisti, esperti accademici e il coinvolgimento di migliaia di professionisti sanitari, che ha consentito negli anni il raggiungimento di importanti obiettivi: proprio nella città estense nel 2016 nasce la proposta di legge firmata Paola Boldrini sulle “Disposizioni per favorire l’applicazione e la diffusione della medicina di genere”, diventata Legge Nazionale nel 2018, che rappresenta il primo esempio a livello europeo. A Ferrara viene istituito nel 2018 (anche con il supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca) il “Centro Universitario per gli Studi sulla Medicina di Genere” (Gmc) dell’Università di Ferrara, che rappresenta il primo centro universitario su questa tematica in Italia, con importanti collaborazioni a livello nazionale e internazionale.

Azioni svolte in completa sinergia tra Università e Azienda Usl di Ferrara. Quest’ultima, infatti, grazie alla lungimiranza della direzione generale e l’apporto scientifico di Signani, ha potuto sedimentare – e anche in questo costituisce un primato nazionale – un decennio di esperienza di coinvolgimento delle professioni sanitarie sulle nuove scoperte che portano per esempio ad apprendere che i sintomi dell’infarto e dell’ictus sono diversi in uomini e donne, che l’osteoporosi e il tumore al seno colpiscono anche gli uomini e in modo più grave e veloce, che le donne esprimono di più la depressione, ma gli uomini in Italia si suicidano tre volte più delle donne.

L’interesse che oggi circonda la medicina di genere ha radici profonde nel mondo accademico, dove già da decenni se ne parla: nell’ambito di prevenzione, diagnosi e cura, attenta alle differenze date da sesso e genere.

“Il Centro Universitario di Ferrara si colloca trasversalmente nella realtà della medicina non solo in ambito locale ma anche a livello regionale e nazionale – spiega Tiziana Bellini, direttrice del Centro Universitario, prorettrice alla Didattica per l’Area Biomedica e presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia – sono infatti coinvolti i tre dipartimenti medici, oltre al fondamentale apporto dell’Azienda Sanitaria territoriale con Fulvia Signani, vice direttrice del centro, ma anche utile raccordo con il Coordinamento Regionale di Medicina di Genere ed Equità e il Gruppo Nazionale dei Referenti regionali per la Medicina di Genere presso il Ministero della Salute. Vi è inoltre un accordo di collaborazione scientifica con l’Istituto superiore di Sanità Per Unife – continua Rosa Maria Gaudio, medico legale, altra vice direttrice del Centro nonché vice presidente dell’Ordine dei Medici di Ferrara – la ricerca è fondamentale per poter trasferire le nuove conoscenze ed avere una ricaduta sul modello assistenziale. Ma il centro – riprende Bellini – ha l’ambizione di creare utilità collettiva nazionale, per questo è impegnato nel fare il punto della situazione, ovvero, lo stato dell’arte dell’applicazione della Medicina di Genere, perseguendo un ideale di cura appropriata per tutta la popolazione, coerente al mandato etico delle istituzioni pubbliche”.

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