Lettere al Direttore
14 Novembre 2019

Antisemitismo: le parole e i fatti

di Redazione | 2 min

L’ex-sindaco di Ferrara Roberto Soffritti, non certo sospettabile di simpatie destrorse, ha pubblicamente dichiarato che Alan Fabbri fa cose buone, come il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre [intervista rilasciata a Carlino Ferrara il 13/11 scorso].

Mentre Fabbri agisce con gesti altamenti simbolici contro l’antisemitismo, il sindaco di Napoli, quel De Magistris tanto caro a certa sinistra, che fa?

Conferisce l’incarico di assessore alla cultura (!) a una signora nota per aver pronunciato affermazioni antisemite (gabellate per antisioniste) che hanno provocato la dura reazione delle comunità ebraiche italiane, ora giustamente indignate per tale gesto.

Come disse Napolitano, l’antisionismo è il nuovo nome dell’antisemitismo.

Mi attendo che tutta la sinistra, così pronta ad accusare Salvini e il centro-destra, condanni l’operato di De Magistris, che suona provocatorio e offensivo nei confronti degli Ebrei.

Quella sinistra che lasciò sola la comunità ebraica romana allorchè protestò quando vennero accolti a Roma, con tutti gli onori, i rappresentanti dell’Iran.

Ricordo agli immemori che a Teheran fu organizzato un convegno per dimostrare che l’Olocausto non è mai esistito nonché il festival mondiale della vignetta antisemita. Eppure quando i leader iraniani vennero in Italia, a parlare d’affari, nessuno protestò…

L’antisemitismo non dovrebbe funzionare a fasi alterne, a seconda delle convenienze politiche. Prima di fare le vergini dai candidi manti, coloro che oggi applaudono Liliana Segre dovrebbero vergognarsi per non avere avuto il coraggio di protestare contro il governo iraniano, lasciando sola la comunità ebraica che fu l’unica a elevare i suo grido di dolore nel vedere riverito e onorato chi si era divertito al festival mondiale della vignetta antisemita e continuava (e continua) a sostenere che l’Olocausto è una “balla” inventata dagli Ebrei!

Giorgio Fabbri

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