Eventi e cultura
13 Novembre 2019
Fabbri: "La città si sta impegnando con nuovi grandi progetti che valorizzino il rapporto con l’ebraismo, primo fra tutti un futuro gemellaggio con la città di Toledo

La “Ferrara ebraica”, dalla corte di Ercole I d’Este, ricca di intellettuali ebrei, filosofi, medici, cabalisti e rabbini

di Redazione | 3 min

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È stata inaugurata “Ferrara ebraica”, la mostra che animerà il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah/MEIS di Ferrara fino al 1 marzo 2020.

(foto di Marco Caselli Nirmal)

“Dopo le esposizioni passate – ha spiegato il presidente del MEIS Dario Disegni – l’obiettivo di Ferrara ebraica è quello di far comprendere al crescente numero di visitatori che giungono in questa straordinaria città da tutta Italia, dall’Europa, dall’America e da Israele i motivi di fondo per i quali il MEIS sia stato costruito proprio qui, in un luogo che nei secoli ha visto il fiorire, specie a partire dall’accoglienza offerta da Ercole I d’Este, di intellettuali ebrei eccezionali, filosofi, medici, cabalisti e rabbini, nonché di sottolineare ancora una volta il forte legame che unisce il MEIS alla città di Ferrara”.

“Per noi è molto importante sostenere simili iniziative – è intervenuto il sindaco di Ferrara Alan Fabbri -. In una recente intervista nella quale mi chiedevano un itinerario perfetto per le feste ho suggerito come immancabile il percorso della Ferrara ebraica e ovviamente il MEIS. La città si sta impegnando con nuovi grandi progetti che valorizzino il rapporto con l’ebraismo, primo fra tutti un futuro gemellaggio con la città di Toledo”.

Le peculiarità degli ebrei ferraresi e il loro rapporto indissolubile con la città vengono sottolineate dal Rabbino capo Luciano Meir Caro che insiste sulla rilevanza della mostra del MEIS: “Speriamo che questo sia il primo importante tassello che ricomponga la storia ebraica di Ferrara. Gli oggetti preziosi che adornano i rotoli della Torah, la Bibbia, e che troverete esposti dimostrano il grande amore che gli ebrei della città hanno nutrito verso la loro identità”.

Concorde anche il presidente della Comunità ebraica di Ferrara Fortunato Arbib che spiega: “Per noi è stato un privilegio prestare gli oggetti attualmente in mostra al MEIS. Il nostro obiettivo è, una volta terminati i lavori della casa comunitaria di via Mazzini danneggiata dal terremoto, di riaprire i nostri spazi a tutti i ferraresi”.

In conclusione il Presidente Arbib ha mostrato la sua gratitudine per la decisione del Sindaco Fabbri di insignire la Senatrice a vita Liliana Segre della cittadinanza onoraria.

A introdurre il percorso espositivo, il Direttore del MEIS Simonetta Della Seta:”Questa non è una mostra storica, nemmeno artistica o sul passato. Troverete di fronte a voi i flash dei momenti salienti che caratterizzano gli ebrei e questa straordinaria città. Dopo la cacciata degli ebrei dalla Spagna e dal Portogallo, Ferrara ha aperto le sue porte, le ha aperte quando gli altri le chiudevano in faccia”.

“La realizzazione di questa mostra – ha aggiunto Della Seta – non sarebbe stata possibile senza la curatrice del MEIS Sharon Reichel, l’architetto Giulia Gallerani e il regista Ruggero Gabbai che firma le interviste e il documentario che guidano i visitatori”.

“Dietro ogni oggetto esposto  – spiega Reichel – si celano tante storie stratificate che si intrecciano con la vita delle persone. Abbiamo voluto far riemergere le presenze anche attraverso le assenze”. “La storia di Ferrara ebraica – ha chiuso Gabbai – ha davvero accompagnato la storia dell’Italia”.

“Ferrara ebraica” espone oggetti rituali, documenti e testimonianze: dal Talled (lo scialle usato dagli uomini per le preghiere del mattino o dopo aver recitato una benedizione) appartenuto al rabbino Leone Leoni che durante le persecuzioni fasciste tenta di fermare lo scempio nelle Sinagoghe, alla mitica profumeria Finzi vero punto di riferimento cittadino.

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