Lettere al Direttore
11 Novembre 2019

“Movida, siamo alle solite”

di Redazione | 2 min

Egregio Direttore,

ho visto una mattina per terra davanti alla mia porta il volantino della movida “non far casino che è quasi mattino” e ho letto della chiusura del pub di Via delle Volte.

Siamo alle solite: appelli e azioni delle forze dell’ordine, ma le cose non cambiano, non solo in Piazza Verdi ma anche in altre vie del centro.

Ci sono interessi contrapposti: quelli dei residenti che vogliono dormire e sono stanchi di vedere sporcare le loro vie; quelli degli esercenti del “bere” che vogliono lavorare e pongono il limite delle 2 come orario di chiusura (orario che mi pare esagerato, alle 24 e solo al sabato all’una e dopo tutti a casa a dormire che fa bene alla salute); quelli dei proprietari che faticano ad affittare gli appartamenti e che vedono diminuire il valore dei loro immobili; dei titolari dei negozi che chiudono verso le 20 e che risentono del brutto nome delle zone della movida; e infine quelli dei beoni, degli urlatori, degli schiamazzatori, degli sporcaccioni, dei semplicemente maleducati, di quelli che volutamente tra droga e alcool vogliono “perdere lo ben dell’intelletto” che siano o meno studenti della nostra prestigiosa Università e hanno per motto “fino al mattino facciamo casino”

Oltre al bere c’è la droga che in centro si può comperare senza essere disturbati.

Tutta l’attenzione è per la GAD, le forze dell’ordine continuano a fermare, arrestare anche se il ricambio della forza lavoro è costante, mentre in San Romano, i venditori sono sempre i soliti, sempre sul luogo di lavoro nelle notti dedicate a tenere viva Ferrara, nessuno li disturba.

E’ una difficile a pare insolubile situazione.

E allora che fare?

Sono convinta che qualcuno si deve prendere la responsabilità di agire perchè si tratta anche della salute dei giovani.

E questo qualcuno è la nuova amministrazione che ha vinto il comune in nome del cambiamento e allora, con Questura, Prefettura, agisca.

Non bastano le nuove luminarie per sentire il cambiamento ci vuole “una ordinata e civile convivenza” come da regolamento comunale.

Un saluto

Pasquina Ferrari

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