Politica
11 Novembre 2019
Il leader della Lega lancia la candidata Borgonzoni: “Cambiare e guardare avanti”

Salvini a Ferrara tra cappellacci e Chardonnay

di Redazione | 4 min

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Il tempo passa, le Regionali si avvicinano e il clima di campagna elettorale è sempre più presente. A riprova di questo, il tour emiliano-romagnolo di Matteo Salvini che, in questa domenica novembrina, ha fatto tappa a Ferrara e, in particolare, al petrolchimico prima e alla Fiera poi (per l’evento Usi e costumi) dove, tra cappellacci e Chardonnay, il Capitano ha esposto le sue idee per “cambiare e guardare avanti” anche in Emilia-Romagna assieme alla candidata Lucia Borgonzoni.

Presente anche il sindaco Alan Fabbri che ha sottolineato come “siamo in una fase importante della campagna elettorale e credo che questa volta abbiamo la possibilità di cambiare anche una regione che si è dimenticata degli emiliani, dei romagnoli e dei ferraresi”. Subito dopo, il primo cittadino passa in rassegna alcune delle misure attuate negli ultimi mesi, sottolineando come erano “tutte misure presenti nel programma elettorale e che mano a mano stiamo spuntando”.

La bonifica dell’area del campo nomadi assieme alla riduzione del numero di dirigenti da 35 a 26 unità ha dato l’occasione a Fabbri per annunciare che “il risparmio di 650mila euro l’anno porterà ad abbassare l’Imu sui terreni agricoli, l’imposta sulla pubblicità dei nostri commercianti ma anche l’abolizione dei passi carrabili”. E conclude: “Stiamo lavorando per ridare a Ferrara un futuro diverso”.

Ma dopo il cappello locale, la parola passa al segretario nazionale della Lega, che comincia il suo intervento ponendo all’attenzione dei presenti il caso del sindaco di Reggio Emilia che vorrebbe iscrivere all’anagrafe tutti i richiedenti asilo, come tra l’altro imposto anche a Ferrara dal tribunale. “Di questi – commenta Salvini – il 74% non ha diritto a nulla, non scappano da nessuna guerra, anzi – rilancia il leghista – ce la portano loro qui venendo a spacciare e a far casino”. Poi, sottolinea subito come al 26 gennaio 2020 manchino solamente 77 giorni, periodo in cui “darò l’anima affinché quel giorno rimanga scritto sui libri di storia come la festa della libertà dell’Emilia Romagna”.

Appellandosi al pubblico presente, Salvini chiede di “vivere questi giorni scaldando teste ma soprattutto cuori” e rilancia alcune ricette targate Lega che vedono “la riduzione delle liste di attesa degli ospedali, il pagamento in tempi certi degli agricoltori da parte della Regione ma anche il rilancio del merito in una regione aperta in cui lavorano tutti, non solo gli amici degli amici o i tesserati di partito”.

Viene poi all’argomento del giorno: il caso di Liliana Segre finita sotto scorta e alla quale Fabbri ha proposto la cittadinanza onoraria di Ferrara: “È giusto essere vicini a lei e a tutti quelli che sono vittime della violenza. Ma senza l’ipocrisia, come chi a sinistra si sta sgolando per Liliana Segre e poi, quando sfila in piazza la Brigata ebraica il 25 aprile, la fischia perché odia Israele”.

È poi subito la volta del caso Bibbiano. “Il Pd lo ha definito un raffreddore. Che schifo”. Questo il primo commento del senatore, il quale ha successivamente raccontato di aver incontrato a Reggio Emilia “due genitori a cui era stata restituita da poco la propria bimba, portata via in modo illecito”.

L’attacco al presidente uscente Bonaccini ovviamente non poteva mancare: “abbiamo visto cosa succede in Umbria: una lezione di democrazia che non si scorderanno per i prossimi cinquant’anni” e conclude appellandosi a tutti: “Contate su di me, io conto su di voi, sulla vostra grinta e voglia di cambiare”.

Dello stesso tono la candidata alla presidenza Lucia Borgonzoni che ha già il suo slogan: “Liberare la regione”. La senatrice afferma come secondo lei Bonaccini non dia “risposte concrete a nessun tema” e rimarca la questione nazionale della manovra che “con le varie tasse colpisce duramente la nostra regione”.

Tra i punti del programma, la candidata ha messo in luce “un’urgente necessità di welfare, soprattutto per aiutare le donne nel mondo lavorativo” e ribatte con un “no convinto a qualunque nuova apertura di centri di accoglienza, i quali non fanno altro che alimentare i guadagni delle cooperative rosse”.

Per quanto riguarda le modalità di campagne elettorale, Borgonzoni ha evidenziato come “la Lega, noi, ascoltiamo tutte le persone” e conclude auspicando di “riprendere la regione per poi prendere anche Roma assieme a Matteo Salvini”.

L’arrivederci, come di consueto, è affida ai selfie con i circa 400 simpatizzanti presenti.

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