Comacchio
11 Novembre 2019
La “nauseabonda” questione riportata all'attenzione di Comune di Comacchio, Parco del Delta e Regione dai consiglieri Emanuele Mari e Andrea Galli

Penisola di Boscoforte, l’annosa questione rivive nella interrogazioni di Forza Italia

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Va a trovare la moglie al cimitero, ma si perde fuori provincia

Era uscito di di casa di prima mattina a bordo della sua auto per recarsi al cimitero sulla tomba della moglie, ma nel pomeriggio non era ancora rientrato. E così le figlie di un 86enne di Comacchio si sono presentate in caserma per chiedere aiuto per rintracciare l’anziano padre

Comacchio. La “nauseabonda” questione della penisola di Boscoforte è finita nei giorni scorsi al centro di una doppia interrogazione, presentata in forma identica alla Regione Emilia Romagna e al Comune di Comacchio dai consiglieri di Forza Italia Andrea Galli e Emanuele Mari.

La vicenda, che origina negli anni Ottanta, come ricorda il consigliere comunale comacchiese Mari, ruota attorno alla storica “contesa di Boscoforte tra Comune di Comacchio e una società privata, con tutti i gradi di giudizio a favore del Comune. Una questione mai risolta, che ha visto una svolta con il ritorno a Comacchio dell’area, a cui è seguito nel febbraio 2010 una convenzione tra Comune, la società privata in questione e la Regione al fine di agevolare una soluzione”.

Nel riprendere la questione, i consiglieri forzisti sottolineano come le Valli di Comacchio versino “in stato di grave degrado con livelli di manutenzione bassissimi,amministrate da un Ente regionale, il Parco Delta del Po, che si dimostra disinteressato e distante da tali problematiche, concentrando da parte l’attenzione solo su trattative e passerelle per le elezioni di gennaio prossimo”.

“Il disinteresse e l’inefficienza regionale verso le vere problematiche delle Valli di Comacchio – aggiungono Mari e Galli – trovano la loro massima espressione nell’ideazione e realizzazione a partire dal 2014 dell’inutile argine artificiale di Valle Furlana (cinque chilometri di lunghezza e cinque milioni di euro complessivi, con un’incidenza di costo di 1 milione di euro al chilometro), spacciato per necessaria opera idraulica, visto che di ambientale non ha nulla, emblema dello spreco di denaro pubblico ed in realtà solo compromesso risolutivo della storica e nauseabonda questione della penisola di Boscoforte”.

A fronte di tutto ciò, i consiglieri hanno ritenuto di interrogare Comune, Parco e Regione sulle rispettive intenzioni e sulle azioni che intendono mettere in campo a breve, medio e lungo termine per contrastare “il crescente degrado” descritto. “Ci chiediamo se intanto riconoscano la la gravità della situazione e, in merito alla penisola di Boscoforte, a che punto è la convenzione del 2010 che prevede, una volta realizzato l’argine artificiale e separate le acque pubbliche da quelle private, il ritorno dell’area alla proprietà pubblica”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com