Attualità
5 Novembre 2019
L'appello all'accoglienza: "Non abbandoniamoli, tocca a voi prendere la decisione ma la Fondazione Braghini-Rossetti può mettere a disposizione tre appartamenti"

Migranti a Ravalle, parla il vescovo: “Grande opportunità per la comunità”

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Tredicenne bullizzato e vittima di estorsioni dai compagni di scuola

Bullizzato e vittima di estorsioni da parte dei suoi compagni di classe. Un tredicenne ferrarese ha ottenuto giustizia grazie all'intervento dei carabinieri che hanno individuato i suoi aguzzini, tre suoi coetanei, ritenendoli i presunti autori del reato e segnalandoli alla Procura presso il Tribunale dei Minorenni di Bologna

Minorenne in fuga dalla struttura di accoglienza, avviate le ricerche

Un altro minore si è allontanato da una struttura di accoglienza e attualmente risulta irreperibile, così da avere attivato il piano persone scomparse della prefettura. Si tratta di Muhammad Said, nato in Pakistan il 20 settembre 2007, che pare abbia manifestato l'intenzione di raggiungere alcuni suoi parenti a Milano

“Penso, e non credo di sbagliarmi, che questi 35 giovani, la cui età media è di 20 anni, possano diventare la più grande opportunità che in questi ultimi 20 anni Ravalle ha avuto a disposizione per uno sviluppo e una crescita, per un rinnovamento”.

L’appello per l’accoglienza dei migranti in una frazione con soli 300 abitanti viene dall’arcivescovo di Ferrara Gian Carlo Perego che in una lunga lettera invita le famiglie di Ravalle a “non abbandonare quei giovani” nonostante le “iniziative di alcuni di voi e delle prese di posizione non positive delle forze politiche di tutti gli schieramenti, seppure con alcune distinzioni”.

Comprendo e condivido le vostre preoccupazioni,  soprattutto oggi che l’accoglienza – con i cambiamenti introdotti dai Decreti Sicurezza – non favorisce la distribuzione dei richiedenti asilo in maniera diffusa in tutti i paesi – constatata il monsignore -. Se a ciò sommiamo come di fatto vengono usate le risorse, si rischia di ridurre ogni progetto a pura assistenza senza prospettive, e di produrre di fatto un abbandono a se stessi di questi giovani”.

Da qui l’appello a cambiare punto di vista su questo “segno dei tempi”, da una “prospettiva passiva che considera il ‘piccolo mondo’ dei richiedenti asilo un peso, un costo, un pericolo” a una “prospettiva attiva per considerare realisticamente anche altri aspetti di questo mondo che ci arriva in casa, in paese, da altre case, famiglie e paesi”.

In questa ottica, “potranno essere una straordinaria opportunità per voi – incalza il vescovo -. Anzitutto sono dei giovani. Hanno voglia e speranza di realizzare qualcosa, e da direttore generale della Fondazione Migrantes ho letto centinaia di loro testimonianze e vi assicuro che hanno voglia di futuro. Possono essere considerati vostri figli, affidati alle vostre cure, ma per questo hanno bisogno non solo di essere accolti, ma anche accompagnati, aiutati a sentirsi parte di una comunità, attivi, impegnati”.

Il tutto ha un costo. “Lo Stato oggi mette a disposizione della comunità non più 900 ma 600 euro al mese, per ognuno di loro: con queste risorse voi sapete che potete fare molto, anche se non tutto – ammette Perego -. E qui c’è già un primo aspetto importante: occorre che si costruiscano per loro possibilità di lavori socialmente utili, di servizio civile. Il vostro paese sarà così più pulito, più ordinato, più custodito“.

Un problema rimane la lingua, e quindi “bisogna impegnarli nello studio e nella scuola. Così, il vostro paese avrà più studenti e con 35 studenti si possono fare due classi e riaprire la scuola, prima di lingua e poi, magari in collaborazione con lo Ial Cisl, un corso professionale regionale con la possibilità di un contratto di lavoro – magari agricolo visto la scarsità di lavoratori del settore nel nostro territorio – o con borse lavoro degli artigiani. Questo richiede una riorganizzazione di spazi pubblici o un servizio trasporti per la scuola e le cure”.

Anche l’Arcidiodesi può fare la propria parte: “Possiamo invitare la Fondazione Braghini-Rossetti a mettere a disposizione anche una loro casa e cortile con tre piccoli appartamenti perché, se ristrutturati da voi e dalle istituzioni, aiutino a rendere meno concentrata l’accoglienza di oggi, e domani essere a disposizione dell’accoglienza di altre persone e giovani coppie o famiglie in difficoltà. Al termine del loro iter giuridico, se avranno diritto di restare in Italia, avrete dei nuovi cittadini di domani e se ritorneranno in patria lascerete loro il ricordo di un paese civile, che li ha trattati come persone, come figli”.

Il vescovo Perego chiede agli abitanti di “non essere solo spettatori e giudici, ma collaboratori attivi dentro un progetto di crescita e sviluppo della vostra comunità. Chiudersi, disinteressarsi, lamentarsi porterebbe solo a morire lentamente. Può valere la pena tentare questo investimento, questo scatto non solo di umanità, ma anche di intelligenza nel valutare cosa può essere utile a tutta la comunità. Tocca a voi prendere la decisione insieme alle autorità politiche chiamate a sostenere il progetto che è l’unico, in questo momento, che può dare futuro e sicurezza“.

“Non consegnate ad altri questi giovani, ma sentiteli una risorsa, un dono di Dio per la comunità e loro daranno il meglio proprio per questa vostra comunità” ribadisce il monsignore che si dice “disponibile ad approfondire la questione, anche con la collaborazione della nascente unità pastorale di Vigarano, dei responsabili della Caritas diocesana, della Migrantes diocesana, della pastorale sociale e del lavoro, della pastorale giovanile della Arcidiocesi. Rimanere in silenzio nel giorno in cui il Vangelo ci ripropone le Beatitudini sarebbe stato un gesto ipocrita”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com