Ancora dito puntato contro la presidente della Provincia da parte del consigliere di minoranza Gino Soncini (Lega), che rimprovera l’assenza di Barbara Paron all’ultima riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto Michele Campanaro lo scorso 23 ottobre.

Al centro del tavolo la gestione della sicurezza in occasione di grandi eventi, ma anche i servizi per il contrasto ai fenomeni di guida in stato di ebbrezza. “Si tratta di temi di certo non di secondaria importanza in una provincia tra le più colpite in termini di incidenti stradali dovuti a questo preoccupante fenomeno” rileva Soncini. “Vero è che la Provincia non ha disponibilità economiche e competenze per programmare interventi in merito a controlli stradali, ma sulla messa in sicurezza delle tante strade provinciali, sì”.

“Aldilà di questo – continua Soncini – Paron è pur sempre la rappresentante istituzionale e spiace dover costatare la sua continua mancanza di collaborazione: pur avendo più volte dato la mia personale disponibilità (in questa occasione non sono stato interpellato) a partecipare a questi incontri in rappresentanza della Provincia, tocca fare i conti con la chiusura della presidente. Se non vuole più delegare un rappresentante leghista ci sono comunque altri undici consiglieri a disposizione”.

“Possibile – si chiede – che nessuno dei sei membri di maggioranza Pd fosse disponibile (o forse non gli è stato chiesto?) e nessuno dei sei membri di minoranza ha ricevuto la richiesta di partecipare in sostituzione della presidente a questo importante tavolo di confronto?”. Domande che Soncini rivolgerà direttamente al prossimo consiglio provinciale.

“Forse Paron considera la Provincia una sua istituzione ‘personale’, oppure nemmeno la maggioranza, sempre silenziosa, la sostiene più. In ogni caso ne risulta un grave danno di immagine per tutti, mai nel passato recente si sono verificate cose come questa e se lei non è in grado di rispettare gli impegni presi dovrà affrontare le conseguenze. Mi auguro che il Partito Democratico abbia il coraggio politico di far sentire la propria voce, se ancora ritiene di essere un interlocutore per cittadini e istituzioni”