Politica
24 Ottobre 2019
I rappresentanti di alcuni genitori sentiti in Regione sul sistema di tutela dei minori

Commissione choc: “Anche a Ferrara tanti casi Bibbiano”

di Redazione | 3 min

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Anche nel Ferrarese ci sarebbero stati numerosi casi di minori sottratti alle famiglie naturali come in Val d’Enza. A dirlo, quasi en passant, è Fabrizio Mammana. Ad ascoltarlo i consiglieri regionali della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori.

Accanto a Mammana siede Benedetta Vultaggio. I due sono rappresentanti di genitori che si ritengono lesi dall’attività dei servizi sociali in materia di affidi e che da luglio si sono riuniti anche nel gruppo Facebook “Contro gli orrori di Bibbiano”.

Ieri è stato il momento della loro audizione. Audizione che potrebbe rivelare, se le loro parole verranno confermate, amare sorprese.

“Prima che scoppiasse l’inchiesta giudiziaria e che ci costituissimo come gruppo Facebook – affermano i due genitori -, alcuni di noi, come parte in causa di casi di allontanamento, avevano gridato e denunciato le ingiustizie che stavamo subendo. Ma non siamo stati creduti e siamo stati lasciati soli”.

Le storie che portano in Commissione vedono coinvolti, in certi casi, alcuni dei professionisti e degli assistenti sociali della Val d’Enza indagati e numerose situazioni che, a loro parere, avrebbero elementi di somiglianza con quelle sotto la lente della magistratura: “richieste di allontanamento ‘facili’ e relazioni non sempre fedeli alla realtà, con genitori idonei che si trovano separati dai propri figli”, secondo Vultaggio e Mammana, i quali avanzano la proposta di videoregistrare gli incontri tra i servizi e le famiglie.

E a questo punto ecco l’accenno ai “numerosi casi” che sarebbero avvenuti anche nel Ferrarese. Un fulmine a ciel sereno, anche perché a Ferrara si è tenuto a fine luglio un consiglio comunale nel quale l’assessore ai servizi sociali, la leghista Cristina Coletti, ha risposto a un odg affermando che quantomeno nel territorio comunale non sono emersi casi del genere.

“Sono reduce da diversi incontri con Asp, ad oggi sento di tranquillizzarvi sull’approccio dell’assessorato sulla tematica – aveva affermato Coletti nell’occasione -: dopo una verifica attenta dei dati che mi stanno man mano fornendo, e un’attenta valutazioni di quelli che saranno i numeri sarà mia cura aggiornarvi”.

È Paolo Calvano (Pd) a far notare questa discrepanza, chiedendo a Mammana un focus sulla situazione. “Da quel territorio ci sono arrivate molte segnalazioni sui social – ha spiegato Mammana- che non emergono ufficialmente perché ci dicono che a volte c’è timore da parte degli interessati a denunciare per paura di peggiorare la situazione”.

Alla richiesta di Calvano se fossero certi di non dare enfasi polemica a casi di intervento corretto, Mammana ha risposto che “tutti meritano attenzione ma noi cerchiamo di fare filtro, valutando caso per caso, perché la Val d’Enza è stata ‘una bomba’ nella quale si è infilato chiunque, chi aveva titolo e chi no”. E su questo tema si è inserita Silvia Prodi (Misto), che ha invitato i genitori a non cedere proprio sui social a toni esasperati e strumentalizzazioni perché “così si amplifica il disagio”.

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