di Giuseppe Malatesta
Mesola. È particolarmente frizzante l’aria attorno al Castello di Mesola dal 29 settembre, da quando le sue sale ospitano la mostra ‘Terre d’Acqua’ del maestro Felice Nittolo, mosaicista campano di origini e ravennate di adozione. Nella cittadina del Delta, Nittolo metterà la sua arte a disposizione non solo dei visitatori dell’esposizione, ma anche e soprattutto dei giovanissimi alunni del territorio, coinvolti in un progetto didattico sostenuto dall’amministrazione comunale e strutturato con docenti e dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Mesola.
“Tutto ciò è motivo di particolare orgoglio per noi amministratori e per la nostra comunità” spiegano il sindaco Gianni Padovani e l’assessore alla cultura Lara Fabbri. “Abbiamo accolto con piacere la proposta dell’artista, che ci teneva particolarmente a ‘stimolare’ la creatività dei ragazzi e far conoscere loro un’arte preziosa e antica come quella del mosaico”.
“Le classi coinvolte visiteranno la mostra con l’intento di mettere a frutto, subito dopo, quello che hanno percepito e recepito – spiega Fabbri -, potendo infine contare sull’esposizione dei loro lavori, che da metà gennaio (durante gli ultimi giorni di apertura della mostra), affiancheranno le opere di Nittolo.
“Un’esposizione di questo genere in un territorio particolare come questo – spiega Nittolo – non può essere calato senza un vero coinvolgimento di chi il territorio lo vive. Ho pensato di richiamare l’attenzione dei più giovani, che con la loro curiosità e spontaneità sapranno stupirci con elaborati non solo legati all’arte visiva, ma perchè no inerenti alla poesia, alla musica e a qualsiasi forma d’arte ispiri la loro creatività”.
Un progetto che per il dirigente scolastico Gianluca Coppola, fresco di nomina, è un “vero e proprio percorso di educazione alla bellezza che sosteniamo con grande convinzione come istituto comprensivo, e personale come amante dell’arte contemporanea”.
La mostra, curata da Maria Rita Bentini, sarà visitabile fino al 12 gennaio prossimo e si snoda in una doppia location, quella principale del Castello Estense e quella secondaria di Torre Abate, il complesso architettonico alle porte di Mesola, per un ideale ‘viaggio-navigazione’ carico di suggestioni e fortemente integrato con il territorio che momentaneamente lo accoglie.
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