Paola Marchi e Maria Cristina Felisati

“La questione Assp avrà un seguito se non avremo chiarezza”. Maria Cristina Felisati di Riva del Po e Paola Marchi di Tresignana sono ancora sul piede di guerra perché, dopo la lettera inviata alcuni giorni fa, “non capiamo la risposta sbrigativa e superficiale del presidente dell’Unione Terre e Fiumi sull’aspettativa data al direttore Assp; ancora una volta la gente, la nostra gente non comprende”.

“Non ci rassicura il fatto che sia stata concessa per altri motivi – replicano le due attiviste -. L’aspettativa, se di tale caso si tratta, viene data per motivi tassativi, per tempi specifici, mentre i riferimenti normativi menzionati, in quella che doveva essere una risposta ai nostri quesiti, non la giustificano”.

“Quei riferimenti ‘aprono’ purtroppo ad altre domande e a valutazioni politiche che certamente non è il caso di ricordare ora perché prematuri in quanto attendiamo risposta scritta alla nostra nota inviata il 15 ottobre” spiegano Felisati e Marchi, secondo cui “la questione è tutt’altro che superata dalle comunicazioni di Zamboni perché non rispondono affatto al quesito; noi abbiamo in realtà atteso prima di inoltrare la nostra richiesta proprio per avere maggiori elementi di valutazione. Si faccia chiarezza in nome della trasparenza, che è un obbligo della funzione pubblica qualunque sia il “colore politico “che la guida, un diritto dei cittadini Se non otterremo chiarezza, esistono quindi le condizioni per chiederla in altre sedi”.