Politica
8 Ottobre 2019
Lettera aperta di Confesercenti Ferrara ai parlamentari estensi: “Non procrastinabile l’introduzione di una web tax per i grandi player internazionali che operano online”

Lotta all’evasione. “Moneta elettronica sì, ma senza altri oneri per le imprese”

di Redazione | 3 min

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Nicola Scolamacchia

“Favorevole all’introduzione di misure che incentivino l’utilizzo della moneta elettronica, purché queste non determinino ulteriori oneri a carico delle imprese”. È la posizione di Confesercenti Ferrara espressa in una lettera aperta rivolta ai parlamentari estensi.

L’associazione di categoria si mostra preoccupata non tanto dalla misura in sé, che anzi è vista di buon grado, quanto dai possibili svantaggi che potrebbero derivare senza adeguate contromisure. “I Pos forniscono senz’altro un servizio utile ed apprezzato dagli esercenti, soprattutto da parte di alcune categorie particolarmente esposte al rischio di gestione del contante – si legge nella lettera firmata dal presidente Nicola Scolamacchia -. Ne è chiara testimonianza la continua crescita delle installazioni dei Pos negli ultimi anni. Anni nei quali però non abbiamo assistito ad un calo dei costi fissi e delle commissioni richiesti dagli istituti bancari per fornire tali servizi. Riteniamo pertanto indispensabile che nel momento stesso in cui il Governo penalizzi l’uso del denaro contante per i pagamenti, anche il sistema finanziario debba fare la propria parte. L’Europa è già intervenuta nei confronti delle commissioni interbancarie relative a questa tipologia di pagamenti, imponendo una commissione massima dello 0,3% . Tale valore è sensibilmente inferiore a quello comunemente applicato dalla banche alla propria clientela”.

“Confesercenti chiede che anche i costi applicati dalle banche verso le imprese per la gestione dei pagamenti elettronici siano limitati per legge e tali da garantire un impegno equo di tutte le categorie economiche coinvolte in questo processo di modernizzazione del Paese”, si legge ancora nella lettera che ammonisce sulla necessità di evitare “che ciò possa essere controbilanciato da un aumento di altri oneri finanziari, come abbiamo purtroppo già assistito in occasione del riconoscimento del credito di imposta verso i distributori di benzina. L’azzeramento di ogni costo per le transazioni di importo più basso sarebbe auspicabile, così come prevedere un sistema di incentivi che assista non solo chi utilizza le carte di pagamento, ma anche chi incassa con questi strumenti e ne sostiene l’ineludibile costo”.

Per Scolamacchia, inoltre, se da un lato è positivo l’incentivo all’uso della moneta elettronica come strumento di lotta all’evasione fiscale, dall’altro è necessario puntare i fari verso la grande evasione, “quella attuata dai grandi player internazionali che operano on-line. Non è più procrastinabile l’introduzione di una web tax, al fine di ricondurre il sistema distributivo a condizioni di effettiva concorrenza. Le piccole imprese italiane pagano le tasse nel nostro Paese, i gestori delle piattaforme e-commerce internazionali spostano impunemente utili in Paesi dove l’imposizione fiscale è molto più favorevole, minando le basi della regolare competizione economica”.

L’invito, dunque, ai parlamentari ferraresi è quello di porre “attenzione a questo tema che riguarda da vicino milioni di imprese, di lavoratori, di cittadini. Il cosiddetto ‘popolo delle partite IVA’ è la spina dorsale dell’economia del nostro Paese, purtroppo riscontra raramente dal mondo politico le attenzioni che meriterebbe”.

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