Attualità
7 Ottobre 2019
Ambiente, diritti e mobilitazioni: altissima la partecipazione agli eventi della tredicesima edizione

Sale piene e code ordinate: Internazionale chiude a 79mila presenze

di Redazione | 5 min

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Presentato nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara la 50a edizione del Giro delle Mura. Il Giro podistico delle Mura di Ferrara taglia un importante traguardo: 50 edizioni per un evento che ha visto la partecipazione di tantissimi campioni del mezzofondo locale e nazionale

Internazionale a Ferrara si conferma un successo e la tredicesima edizione bissa i risultati dello scorso anno, chiudendo con 79mila presenze. Sale e centro storico gremiti hanno accolto gli speaker provenienti da tutto il mondo. Dal 4 al 6 ottobre a Ferrara si sono alternati oltre 250 ospiti provenienti da 38 paesi e da 5 continenti per 250 ore di programmazione e 122 incontri.

Ferrara, ancora una volta, si è trasformata nella redazione più grande del mondo. Più di 150 studenti, 87 responsabili di spazio e oltre 15 persone addette alla produzione per tre giorni hanno lavorato senza sosta permettendo un sereno svolgimento del festival. Anche quest’anno un grande afflusso di pubblico, sale piene e code ordinate.

Come sempre, in apertura, la consegna del Premio per il diritto d’informazione dedicato a Anna Politkovskaja, organizzato con il supporto di Arci nazionale, che quest’anno è andato alla giornalista nigeriana Augustina Armstrong-Ogbonna. Dopo aver denunciato in Nigeria le conseguenze ambientali dello sviluppo economico sulle piccole comunità locali di Lagos, la reporter è stata minacciata e messa sotto sorveglianza dalle forze di sicurezza del suo paese. Oggi, Augustina Armstrong-Ogbonna vive negli Stati Uniti, dove ha fatto richiesta dello status di rifugiato politico.

Premio in linea con il tema di questa edizione, la stagione di mobilitazioni aperta dai Fridays For Future che ha intercettato evidentemente la sensibilità del pubblico e ha affollato gli appuntamenti sulle questioni ambientali. Dal racconto della genesi del movimento studentesco ecologista con Daze Aghaji, attivista britannica di Extinction rebellion e Alexander Fiorentini, esponente di Fridays For Future Italia; all’incontro sulla geografia dei cambiamenti climatici e le sue conseguenze sul territorio, sulle migrazioni e sull’economia con la giornalista indiana Preethi Nallu e il diplomatico Grammenos Mastrojeni a quello con Luca Mercalli in cui si è parlato delle possibili soluzioni all’emergenza climatica.

“Ancora tantissimi giovani e ospiti da ogni parte del mondo – ha commentato Chiara Nielsen, direttrice del festival di Internazionale -. Ferrara si conferma come la redazione più bella del mondo. Uno spazio di dibattito e di confronto aperto sui temi più importanti del nostro tempo approfonditi dai nostri ospiti e dai giornalisti di tutto il mondo”.

“Grazie ad Internazionale per questa tredicesima edizione del festival: la partecipazione dei ferraresi e dei tanti turisti arrivati in città per seguire gli incontri in programma ha decretato, ancora una volta, il successo della manifestazione – ha dichiarato il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri -. La sinergia tra la straordinaria bellezza della città, la volontà di fare cultura e la capacità di accoglienza turistica ha funzionato. Per questo desideriamo ringraziare gli organizzatori, gli operatori e tutti coloro che hanno partecipato e siamo già pronti a guardare con entusiasmo all’appuntamento del prossimo anno“.

Un grande interesse ha suscitato poi l’incontro tra Olivier Roy e monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo della diocesi di Ferrara e direttore della fondazione Migrantes, su religione e nazionalismo.

Lunghissime e ordinate file per gli incontri di Shoshana Zuboff, professoressa della Harvard Business School, autrice di Il capitalismo della sorveglianza, e quello sulla identità di genere con il dialogo tra la scrittrice e regista francese Virginie Despentes e il filosofo spagnolo Paul B. Preciado, che si occupa di teoria queer e studi di genere.

Così come per panel sulla resistenza ai tempi di Bolsonaro con Mônica Benício, attivista e femminista brasiliana e Eliane Brum, giornalista e scrittrice brasiliana. Grande emozione per la città durante la visita di Mônica Benicio al murales di viale Krasnodar dedicato alla sua compagna, Marielle Franco, attivista brasiliana assassinata a marzo 2018.

In concomitanza con il lancio del mensile Kids di Internazionale, per la tredicesima edizione moltiplicati gli appuntamenti dedicati ai bambini, ospitati nella nuova biblioteca comunale per ragazzi Casa Niccolini. Un festival parallelo che ha suscitato entusiasmo nel pubblico con laboratori e appuntamenti tutti sold out.

Una piazza Municipale gremitissima ha accolto il concerto del cantautore italiano Diodato, organizzato da Medici Senza Frontiere.

Tra gli appuntamenti che hanno maggiormente coinvolto il pubblico, il panel dedicato alle manifestazioni che stanno agitando Hong Kong, con la corrispondente da Pechino Louisa Lim, il co-fondatore del magazine taiwanese New Bloom, Brian Hioe, e Jeffrey Wasserstrom esperto di Cina e docente di storia all’università della California Irvine.

E poi quello sullo scontro tra Arabia Saudita e Iran. Il dialogo tra Maurizio Landini e il giornalista britannico Paul Mason sull’impatto della rete e dell’automazione sul mondo del lavoro così come l’incontro su giovani e opportunità offerte dal mercato con Fabrizio Barca e Marisa Parmigiani. Sala piena anche per Caitlin Hu della Cnn, Sarah Jones del New York Magazine e Jason Horowitz del New York Times che hanno affrontato uno dei temi centrali dell’informazione attuale, il populismo, e come parlarne senza cadere nella trappola della propaganda politica.

Sempre seguitissimi i panel che affrontano il tema dei diritti delle donne, in particolare quello sul Medio Oriente con Farahnaz Forotan, ideatrice della campagna #MyRedLine, che racconta le libertà e i diritti a cui donne e uomini afghani non sono disposti a rinunciare in nome della pace con i Talebani, Fatima Faizi, corrispondente del New York Times da Kabul, e Rafia Zakaria, scrittrice e avvocata pachistana.

Ottima accoglienza di pubblico anche per i due appuntamenti sul carcere: il giornalista statunitense noto per i suoi reportage sotto copertura Shane Bauer e la visual artist Nigel Poor hanno racconteranno come si vive all’interno delle prigioni americane, con il fondamentale contributo di Earlonne Woods, che durante e dopo la sua lunga esperienza in carcere ha co-ideato e co-condotto il podcast Ear Hustle. Così come la giornata al carcere dell’Arginone e l’approfondimento sul tema della detenzione, nell’evento con Michael Flynn del Global Detention Project e Luigi Manconi, presidente dell’associazione A Buon Diritto. Tutto esaurito, tra gli altri, per l’incontro con la scrittrice Michela Murgia che si è concentrato sull’attivismo dal basso.

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