Eventi e cultura
27 Settembre 2019
Concerto a cappella e festa alla Scuola di Musica Moderna che per prima ha portato questa tradizione americana in Italia

Barbershop, primo raduno dei cori a Ferrara

di Redazione | 2 min

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Sabato 28 settembre a Ferrara si terrà il primo raduno nazionale degli appassionati di Barbershop, lo stile americano di canto a cappella. Il raduno alla Scuola di Musica Moderna si svilupperà in due momenti: una rassegna alle 18 in cui tutte le formazioni italiane convenute proporranno alcune canzoni e, dopo un rinfresco, una festa per tutti i partecipanti, artisti e pubblico, fino alle 23.

L’evento di sabato, a ingresso libero, è il primo momento in cui (praticamente) tutti i quartetti italiani canteranno insieme, ed è un’occasione unica per il pubblico di ascoltare il Barbershop nella sua varietà e ricchezza.

Sul palco si alterneranno, oltre ai padroni di casa Ferrara Barbershop Quartet e al coro residente della scuola (giunto al terzo anno e che ha visto raddoppiato il numero di iscritti, contando al momento 35 allievi, primo in Italia in quanto a numeri), tre quartetti bolognesi (Pitch Pie, Swinging Boars e Smo’keys), il Barbershop Squartet di Genova, i Quattrosenza di Bergamo e i Sintagma di Feltre, tutti riuniti nell’associazione Baffi.

Il Barbershop – un modo di cantare a cappella, cioè senza l’accompagnamento di strumenti, canzoni celebri come canti popolari, standard jazz, colonne sonore o hit della musica pop – porta il nome del luogo dove, secondo la leggenda comune, gli uomini si riunivano nel tempo libero: aspettando il loro turno dal barbiere ingannavano il tempo cantando e armonizzando sui successi del momento.

Il genere viene formalizzato e codificato nei primi decenni del 900, periodo in cui negli Usa raggiunge la massima popolarità, e al giorno d’oggi conta decine di migliaia di appassionati in tutto il mondo.

Il Barbershop italiano nasce proprio a Ferrara: nel 2009 un musicista ferrarese, Michele Semenza, cantante e direttore di coro, decide che è il momento di provare in prima persona quel genere che ascolta in rete o nei film americani, così arruola tre colleghi e amici e fonda il primo quartetto Barbershop italiano, il Ferrara Barbershop Quartet appunto.

Passa qualche anno e cominciano a nascere spontaneamente in Italia altri quartetti, e Michele Semenza può finalmente tirare fuori dal cassetto il sogno di creare una realtà associativa nazionale, l’associazione Baffi (Barbershop Association For Formations of Italy) nata nel 2016 e componente del World Harmony Council, il consiglio mondiale formato dai presidenti della quindicina di associazioni nazionali.

Un’altra piccola curiosità locale: un progetto sperimentale dello scorso anno scolastico ha visto anche la formazione di un quartetto femminile di allieve del liceo Roiti.

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