di Davide Soattin
Si dice che nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta, soprattutto se chi resta fa di tutto per tenere vivo il ricordo e la memoria di chi purtroppo non c’è più ma che potrebbe essere ancora qui, se una mattina di settembre non avesse trovato sulla sua strada quattro poliziotti che lo pestarono a morte.
Lo sanno bene Lino e Patrizia Aldrovandi, genitori di quel Federico ucciso dalle mani di chi avrebbe dovuto proteggerlo, così come lo sanno bene i ragazzi della Curva Ovest, che da quella maledetta giornata autunnale si sono trasformati in portavoce di una battaglia contro gli abusi in divisa, sventolando fieramente una bandiera che nella gara con il Lecce avrà un significato molto più profondo del solito.
Il match contro i salentini infatti, che sarà in programma nella serata di mercoledì 25 settembre, come annunciato dagli ultras estensi tramite il profilo Facebook di Curva Ovest Ferrara, sarà l’occasione per omaggiare Aldro con una coreografia e un’atmosfera speciale, in quello che a tutti gli effetti sarà il quattordicesimo anniversario della sua scomparsa.
“Quella di mercoledì – si legge nel comunicato del direttivo biancazzurro – sarà probabilmente la coreografia più importante e pregna di significati mai allestita. Sarà tutta dedicata a Federico, perché proprio mercoledì 25 settembre ricorrerà l’anniversario della sua morte e abbiamo ritenuto doveroso cogliere questa occasione per mostrare a tutta Italia il volto di un ragazzo che è divenuto nel corso degli anni, anche per il comportamento esemplare sempre tenuto dalla sua straordinaria famiglia, un simbolo della nostra città”.
Il pensiero della Ovest continua: “Un simbolo d’amore, di lotta, di giustizia. Non diteci che non c’entra col calcio. Chi sta sui gradoni di una curva sa bene come in Ovest si celebri tutto ciò che crea appartenenza identitaria alla nostra città, e Federico è fieramente entrato a far parte dell’identità della nostra città. Per questo lo vogliamo celebrare e ricordare. A tutti. Anche perché non accada mai più ai nostri figli quello che è successo a lui“.
“Per questi motivi – recita la chiusura del messaggio – vi chiediamo di trasformare in un boato dirompente, come sempre fate, il coro che accoglierà le squadre in campo e che darà il via a questa indimenticabile coreografia. Ovunque tu sarai, un coro sentirai, Aldro vive con noi“.
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