di Lucia Bianchini
Tre importanti sedi storiche per raccontare la Ferrara tra Otto e Novecento: questo il tema della mostra inaugurata nel pomeriggio di sabato 21 settembre: “800/900. Cultura e società”, visitabile fino al 1° dicembre. Un’inaugurazione itinerante tra le sedi in cui è stata allestita l’esposizione, iniziata a palazzina Marfisa d’Este, per poi giungere a palazzo Bonacossi attraversando i campi da tennis del centro sportivo Marfisa, infine a casa Romei.
“Inauguriamo oggi una collaborazione molto importante che ha unito soggetti pubblici e privati: Assicoop, Legacoop, il Comune di Ferrara e il Ministero per i beni e le attività culturali –ha spiegato Ether Guidi, responsabile dei musei di arte antica di Ferrara- per valorizzare un periodo molto importante per Ferrara, quello tra l’Otto e il Novecento, esponendo opere che di solito non sono visibili, è un progetto di restituzione alla città”.
Il patrimonio esposto proviene in parte dalle Gallerie d’Arte moderna e contemporanea, in parte dalle collezioni di AssicoopModena&FerraraUnipolSai assicurazioni, e di Bper banca, solitamente esposte nei loro uffici, come ha spiegato Milo Pacchioni di Assicoop: “Non facciamo arte, siamo assicuratori, ma vogliamo dare il nostro contributo in questo ambito. Dal 2011 abbiamo creato una raccolta di opere d’arte, più di settecento tra pitture, sculture e disegni. A Ferrara abbiamo realizzato un progetto triennale, iniziato con l’esposizione a palazzo Crema, proseguito con la mostra su Mentessi a palazzo Diamanti e che questa esposizione va a concludere”.
“Auspico che con questa mostra si chiuda un ciclo per poi ripartire con uno ancora più bello” ha ribadito Andrea Benini, presidente di Legacoop Estense.
Nelle varie sezioni della mostra sono raccontati i grandi cambiamenti sociali avvenuti a cavallo tra i due secoli presi in esame, una società che cambia e che gli artisti rappresentano nei suoi aspetti peculiari: dalla nascita del tempo libero, alla dinamica vita notturna della città, senza dimenticare l’ambito familiare e un richiamo alla grande letteratura.
Per questa esposizione sono state scelte tre residenze estensi, quindi non tre luoghi ‘neutri’: le opere sono quindi state sistemate in modo da dialogare con il luogo che le ospita, a palazzo Bonacossi è riservato l’allestimento dedicato alla ripresa dell’antico, che si lega all’esposizione della collezione del cardinale Gian MariaRiminaldi.
Durante l’inaugurazione si è potuto raggiungere palazzo Bonacossi attraversando i giardini di palazzina Marfisa, che ora ospitano i campi da tennis dell’omonimo centro sportivo, area progettata da Carlo Savonuzzi e che porta inevitabilmente alla mente le pagine dedicate a questo sport da Giorgio Bassani, giocatore di tennis in questi campi, ne ‘Il giardino dei Finzi Contini’ .
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