Politica
22 Settembre 2019
Il sindaco all'assemblea Lega: "Affidati milioni per la gestione dei clandestini". Il consigliere Pd: "Denigrato un modello che garantiva la corretta integrazione"

Migranti a Ravalle. Fabbri: “Basta sistema clientelare”. Colaiacovo: “Effetto del Decreto Sicurezza”

di Redazione | 3 min

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“Sindaci, vicesindaci e assessori creavano un sistema cooperativistico che garantiva loro l’assistenza clientelare anche attraverso il voto. Ne dico una su tutte: il vicesindaco di prima aveva fondato una cooperativa che gestiva casualmente i migranti che arrivavano a Ferrara e l’amministrazione comunale, senza fare bandi, affidava decine di milioni di euro per la gestione dei clandestini. Voi potete capire come questo sottolineasse il fatto che senza prudenza queste persone pensavano di fare quello che volevano, uno sfacelo che ha lasciato quartieri in mano alla mafia nigeriana,  noi non vogliamo più fare questo”.

Sono accuse pesanti quelle mosse dal sindaco Alan Fabbri all’assemblea degli amministratori della Lega che si è tenuta lo scorso 14 settembre a Milano.

A una settimana dal convegno “L’Italia vera batte l’Italia delle poltrone”, il consigliere comunale Pd Francesco Colaiacovo attacca il primo cittadino estense che ha “utilizzato parte del suo intervento per denigrare il modello di accoglienza dei richiedenti asilo utilizzato a Ferrara a tutto il 2018. Un modello che ha visto impiegate le professionalità di decine di operatori ferraresi formatisi in importanti imprese sociali in anni di attività nel campo del disagio e dell’inclusione sociale delle persone più fragili”.

Una riflessione scaturita all’indomani della richiesta di incontro al prefetto per fare il punto sull’arrivo dei migranti in una struttura privata nella frazione di Ravalle, un paese di circa 300 abitanti. “Ritengo stucchevole che Fabbri non conoscesse gli effetti del Decreto Sicurezza di Salvini – commento Colaiacovo – con il quale sono stati ridotti i diritti e le opportunità di integrazione dei richiedenti asilo, con l’impegno ad utilizzare i fondi risparmiati per l’assunzione di forze dell’ordine che nessuno ha visto”.

“Meno risorse economiche – prosegue il consigliere dem – vuol dire garantire esclusivamente la sussistenza delle persone, condizione alla quale imprese sociali e associazioni che hanno nei propri valori il rispetto del diritto alla salute, alla tutela legale, all’istruzione, alla formazione professionale, quali elementi fondamentali ad una adeguata integrazione nella comunità, non si sono volute assoggettare rinunciando al bando per la riassegnazione dei richiedenti asilo”.

“Chiaramente chi si è aggiudicato l’appalto visto l’esiguo contributo economico – ripercorre Colaiacovo – è costretto a ricercare situazioni abitative a basso costo, con la conseguenza che decine di immigrati vengono alloggiati oggi a Ravalle, domani in altre situazioni simili garantendo loro il mero sostentamento, in un contesto con pochi servizi e una mobilità pubblica limitata, senza un progetto strutturato che possa garantire il controllo e percorsi di integrazione sociale”.

Questa volta non ci saranno barricate (anche se “gli scorsi anni la Lega con in testa l’attuale vicesindaco ha fomentato proteste contro l’accoglienza di poche unità di richiedenti asilo a Gaibanella e a San Bartolomeo in Bosco, in contesti altamente strutturati e quindi garanzia di corretta integrazione con la realtà locale, adducendo tra le ragioni della protesta le locazioni eccessivamente confortevoli per i migranti”) perché “quando non c’è la Lega con le loro parole d’ordine, a fomentare la paura e la discriminazione, i cittadini ferraresi sono insuperabili nell’altruismo e nell’accoglienza, in particolare gli abitanti di Ravalle di cui mi onoro aver frequentato per molti anni e dei quali conosco l’enorme generosità”.

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