Spettacoli
17 Settembre 2019
Riconoscimenti al Mediterraneo Film Festival e all’Adelio Ferrero Film Festival per la pelicola diretta da figlio del genio degli effetti speciali

Trespass, il cortometraggio della Fondazione Rambaldi, vince due Premi Speciali della Critica

di Redazione | 4 min

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Il cortometraggio “Trespass”, prodotto dalla Fondazione Culturale Carlo Rambaldi, in associazione con Upstage Fico, si aggiudica il prestigioso premio speciale della critica “Maurizio Grande” alla 9^ edizione del Mediterraneo Film Festival di Diamante, ridente cittadina rivierasca della Calabria, e il premio della critica alla 35^ edizione dell’Adelio Film Festival di Alessandria.

Il filmato, girato per gli interni a Vigarano Pieve e per gli esterni a Comacchio, e patrocinato dal Comune di Vigarano Mainarda, dal Comune di Comacchio, dalla Provincia di Ferrara e dalla Regione Emilia-Romagna, è stato scritto e diretto da Victor Rambaldi, presidente della fondazione, con la collaborazione ai testi di Paolo Garbini, e si avvale della partecipazione di valenti attori ferraresi quali Daniela Patroncini, Alessandra Consonni, lo stesso Paolo Garbini e Ilaria Esposito, con l’attore romano Paolo Rudel nel ruolo del protagonista e, per la prima volta sullo schermo, il piccolo Flavio Modica. Le musiche sono firmate da Alessandro De Luigi (con la partecipazione di Aurora De Luigi), il sound design e la presa diretta sono di Giampiero Sànzari e la fotografia è di Francesco Spagnoletti.

In “Trespass” il regista Victor Rambaldi ci proietta in un futuro distopico (siamo nel 2057), già oggi subdolamente insinuato nelle nostre vite, quello di una tecnologia totalizzante nella quale la produttività è l’unico valore rimasto e legioni di robot hanno il controllo di tutto. Infinitamente più efficienti degli umani li hanno quasi completamente sostituiti. Chi rimane deve essere produttivo e se non rientra nelle quote di produzioni determinate annualmente non ha più il diritto all’esistenza e viene così eliminato. Ed è quello che succede a THX2957 UM, sigla che identifica Marco, un giovane operaio condannato a morire in quanto in esubero insieme a quelli del suo distretto. Marco chiede inutilmente una proroga alla terribile sentenza. Dalle regioni remote della sua mente si è accesa la forza del ricordo: il mare, la spiaggia, i giochi con la sabbia di quando era un bambino. Marco non chiede altro: ritornare al mare e costruire un ultimo castello di sabbia. Ma i suoi ricordi, iniziati con il mare, inesorabilmente si fermeranno lì perché il robot killer lo raggiunge e lo avvia verso la fine.

Chiediamo a Victor Rambaldi, due prestigiosi premi già all’attivo, come nasce l’idea di “Trespass”.

“Come sempre da un fatto casuale, quasi banale ormai. Il mio Pc dopo appena un anno una mattina si rifiuta di riconoscere la mia password e non mi permette in alcun modo di accedere ai miei file. Un evento, credo, sia capitato un po’ a ognuno di noi. Nonostante io tentassi di tutto per ovviare al problema, non c’è stato nulla da fare e tra l’altro persi un importante documento al quale stavo lavorando. Quella sera, al Tg, vedo la notizia che già in alcuni ristoranti i camerieri sono stati sostituiti da robot ed esistono già i primi prototipi di robot fotografi per i matrimoni, da anni ormai le automobili vengono costruite principalmente da robot, etc. etc. Insomma, stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione tecnologica che sta già condizionando moltissimo la nostra vita. Ho immaginato quindi un mondo terribile domandandomi: e se la produttività fosse l’unico valore rimasto e la tecnologia, molto più efficiente, precisa e rapida dell’essere umano, prendesse il sopravvento proprio in nome della sola produttività? Ho scritto rapidamente il soggetto e poi la sceneggiatura, volendo poi anche rendere un umilissimo omaggio a George Lucas, autore di un bellissimo corto studentesco “L’uomo che fuggì dal futuro”, dove appunto si immaginava una società futura dominata dalle macchine, nella quale però erano vietati i sentimenti. Poiché sono presidente della Fondazione Culturale Carlo Rambaldi con la quale sto lavorando alla realizzazione di un museo antologico alla memoria di mio padre (Carlo Rambaldi), mi trovo spesso a Ferrara, sede della fondazione. Lì ho incontrato un gruppo di attori già molto affermati sul territorio, l’Upstage Fico, e ho presentato loro l’idea. L’anno precedente la fondazione ha prodotto, sempre in associazione con il gruppo Upstage Fico, uno spettacolo teatrale, “Chi ha rubato il naso a Pinocchio”, andato in scena al teatro comunale di Ferrara, diretto da me con Maria Cristina Osti, autrice molto conosciuta e stimata a Ferrara. Il primo ciak è avvenuto a gennaio 2019 a Vigarano Pieve, poi sulle spiagge di Comacchio. Colgo l’occasione ancora una volta per ringraziare il Comune di Comacchio per la fattiva collaborazione e tutto il cast artistico e tecnico che ha reso possibile la realizzazione di questo corto. Un grazie sentito va al sindaco di Vigarano Mainarda, Barbara Paron, che ha creduto in questo progetto, e al critico cinematografico Paolo Micalizzi, che lo ha sostenuto.

Altri progetti cinematografici in cantiere?

“Al momento la Fondazione sta lavorando alla 6^ edizione di “Ticket to Hollywood- Premio Carlo Rambaldi Effetto Cinema”, che avverrà a Vigarano Mainarda il 5 ottobre 2019. In quell’occasione ci sarà una piccola “preview” del museo antologico dedicato a mio padre, “Carlo Rambaldi – the Experience”, la cui inaugurazione ufficiale avverrà il prossimo anno. Scopo e mission della fondazione è quello di ispirare le giovani generazioni a credere nell’immaginifico come opportunità per sviluppare le loro capacità artistiche soprattutto in campo teatrale e cinematografico. Le due produzioni sopracitate hanno voluto implentare fattivamente questo nostro concetto”.

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