A molti non è passato inosservato il fatto che a capo della fiaccolata di giovedì sera contro il femminicidio ci fosse una fascia tricolore indossata da un volto poco noto a Ferrara. A indossarla era Alessandro Erriquez, il sindaco di Castello d’Argile, il comune dove si è consumato l’assassinio di Atika Gharib.
Erriquez ha accompagnato in testa al corteo dall’inizio alla fine i familiari della vittima. Con lui, da Castello d’Argile c’erano anche due assessori e alcuni consiglieri.
“Il nostro Comune ha aderito ufficialmente all’iniziativa degli organizzatori – spiega il sindaco – e ci siamo già mossi per appoggiare la famiglia a livello giuridico e amministrativo”.
Anche il Comune di Ferrara ha affermato di voler portare il caso all’attenzione della Fondazione vittime di reati, per ottenere un’assistenza. “Volevo parlare anche di questo con il mio collega di Ferrara – fa sapere Erriquez -. Purtroppo, con una certa sorpresa, non l’ho visto alla manifestazione, ma avremo modo di coordinarci per aiutare questa famiglia”.
Sul tema del femminicidio torna anche Cristiano Zagatti, segretario della Cgil di Ferrara, per annunciare che “come sindacato stiamo stringendo molto la collaborazione con il Centro Donna Giustizia per fare la nostra parte nel mondo del lavoro per il contrasto a molestie e violenza, intervenendo soprattutto sul campo della formazione. La contrattazione deve servire anche a questo, così come deve servire a eliminare le disuguaglianze di genere che attraversano anche il lavoro”.
“Nel rapporto con le istituzioni – conclude Zagatti – continueremo a sollecitare le amministrazioni per politiche che vadano in questa direzione. Le differenze di genere esistono e vanno concretamente combattute, è una responsabilità individuale e collettiva”.
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