Goro
11 Settembre 2019
Tre i gruppi di lavoro attivi e tanti gli argomenti da approfondire con esperti scientifici, l'appuntamento nella sede della Provincia

Due workshop a Goro per i progetti di reti partecipative

di Redazione | 3 min

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Goro. Giovedì 12 settembre alle 17 doppio appuntamento a Goro, presso la sede della Provincia di via delle Capitanerie di Porto, per i due workshop dei ‘Progetti di reti partecipative’, legati al Piano di Azione del Flag Costa dell’Emilia-Romagna e attuati sotto la guida di Delta 2000.

Tre sono i gruppi partecipativi che si sono attivati e numerosi sono gli incontri realizzati ed in corso di realizzazione fino a febbraio 2020.

Importanti relazioni tra i rappresentanti del mondo della ricerca e della produzione ittica stanno facendo chiarezza sulle criticità legate alle diverse tematiche affrontate, tra cui i due argomenti oggetto dell’appuntamento di Goro, ossia le tendenze evolutive dello stato trofico e biologico con particolare riferimento all’abbondanza degli stock ittici e la definizione delle soluzioni più adeguate per consolidare l’approvvigionamento di novellame di molluschi bivalvi da destinare all’allevamento.

I gruppi di lavoro sono coordinati da esperti scientifici, rispettivamente Centro Ricerche Marine di Cesenatico ed Istituto Delta Ecologia Applicata di Ferrara.

Nel corso dell’appuntamento, che si aprirà con l’intervento del consigliere Flag Vadis Paesanti, si terrà il quinto workshop del Progetto ‘Tendenze evolutive dello stato trofico e biologico con particolare riferimento all’abbondanza degli stock ittici’, coordinato da Fondazione Centro Ricerche Marine di Cesenatico.

Il docente Attilio Rinaldi approfondirà il tema delle evoluzioni dello stato trofico del sistema padano-adriatico e le variazioni degli stock ittici attuali, che richiedono una grande attenzione e una attenta programmazione tecnica e scientifica, trattando in particolare argomenti riguardanti le tendenze degli apporti trofici generati nel bacino del Po, le profonde modificazioni idro-morfologiche del bacino, lo spopolamento delle aree rurali e montane e le variazioni dei carichi di azoto e fosforo convogliati in Adriatico, la variabilità degli apporti padani e le sue ripercussioni sugli andamenti annuali della clorofilla, principale indicatore di biomassa fitoplanctonica, il rischio eutrofico e i fenomeni di anossia.

Altri approfondimenti riguarderanno gli stock ittici nell’alto Adriatico, i metodi di pesca e i modelli di dinamica, sottolineando la variazione di taglia ed età di alici e sardine ed attribuendo tali modificazioni ai minori livelli di qualità e quantità delle risorse alimentari a disposizione di queste specie ittiche, l’aumento della produzione di mitili nella nostra regione (che ha raggiunto e superato le 20mila tonnellate) e della superficie di mare adibita a maricoltura (dai 500 ettari del 1987 agli attuali 4.500 ettari), l’adozione di nuove tecnologie di allevamento, la diversificazione delle produzioni e la valorizzazione dei servizi ambientali forniti dalla molluschicoltura (assorbimento di azoto e fosforo e il sequestro di Co2).

Quinto workshop a Goro anche per il progetto ‘Consolidare l’approvvigionamento di novellame di molluschi bivalvi da destinare all’allevamento’, coordinato da Istituto Delta Ecologia Applicata, che continuerà a fare tappa per le marinerie della costa adriatica promuovendo ed incentivando il dialogo fra il mondo della ricerca e i settori della molluschicoltura.

Il progetto persegue l’intento di far conoscere lo stato dell’arte della molluschicoltura delle 3 specie consolidate a livello produttivo, sia nazionale che locale: il mitilo Mytilus galloprovincialis, la vongola verace filippina Ruditapes philippinarum e l’ostrica concava Crassotrea gigas (il cui interesse nello sviluppo è legato all’ultimo decennio).

Durante il workshop la dottoressa Cristina Barbieri parlerà delle soluzioni e tecnologie più adeguate, ad oggi presenti sul mercato, per l’approvvigionamento di novellame di molluschi bivalvi destinati all’allevamento, questione di rilievo per il ruolo principe rivestito dalla Regione Emilia-Romagna a livello europeo in questo campo.

Uno dei fini ultimi del progetto è raccogliere tutte le informazioni necessarie, i punti di forza, debolezze, opportunità e minacce che permettano una maggiore comprensione, non solo per gli “addetti ai lavori”, di questo importante settore socio-produttivo.

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