Poggio Renatico. La sfida è lanciata: diventare leader nel mondo del broadcasting di tv e radio. All’azienda ferrarese Elenos non manca di certo l’ambizione e ora, forte delle acquisizioni di competitor internazionali e grazie alla ricerca che produce al suo interno, lancia il guanto della sfida al settore.

I numeri per ora spingono all’ottimismo e  nel quartier generale di Poggio Renatico, la società che opera in tutto il mondo nella fornitura di apparati di trasmissione radio Fm, si sta strutturando come gruppo per reggere l’urto dell’enorme crescita avuta quest’anno. Se fino al 2015 l’azienda fondata da Leonardo Busi aveva ancora un assetto ‘padronale’, con 7/8 milioni di fatturato l’anno, ora Elenos, dopo l’acquisizione della Broadcast Electronics (BE) in Illinois e quella di Itelco a Orvieto, vanta già un bilancio di oltre 30 milioni e punta a superare quota 40 di consolidato nel 2021.

“L’Italia sta morendo a livello imprenditoriale perché gli imprenditori preferiscono aspettare e vendere – afferma Paolo Zannoni, group general manager di Elenos -. Quello che fa la famiglia Busi, invece, è paradigmatico: guarda al futuro investendo in ricerca, reinvestendo i profitti per consolidare la propria posizione e arrivare prima della concorrenza”.

Più facile dirlo che farlo, anche se Gianluca Busi, responsabile marketing di Elenos Group, si lancia in un azzardo: “L’ambizione è essere il numero uno. Nei prossimi anni potremmo essere l’azienda italiana che diventa leader mondiale nel broadcasting di radio e tv. E non lo dico perché sono un sognatore. Diciamo che sono un sognatore con i piedi per terra: abbiamo i numeri e le possibilità per diventarlo”.

E se la crescita esponenziale di Itelco, acquisita nel gennaio del 2015, è una rondine, allora la primavera è alle porte. “Itelco – spiega ancora Zannoni – nei primi tre anni, dal 2016 al 2018, fatturava 3 milioni l’anno. Nel 2019, grazie a gare internazionali vinte, è salita a 8 e ha già in portafoglio 25 milioni di ordini”. Lo stesso vale per il gruppo: “Nel 2015 – ricorda Zannoni – eravamo nel settore dietro ai primi 20 nel mondo. Oggi siamo quarti o terzi. Stiamo lavorando per metterci tutti alle spalle entro il 2021”.