Economia e Lavoro
14 Agosto 2019
Centinaia di ettari di raccolti perduti: "Ora servono perizie celeri sui danni. A rischio l'intera filiera"

Agricoltura in ginocchio dopo le grandinate, Calderoni (Cia Ferrara): “Non ci resta che piangere”

di Redazione | 2 min

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Ferrara si dota del "Sistema Agricoltura Ferrara". Bandi e assicurazioni, utilizzo di fitofarmaci, lavoro agricolo e contrasto al caporalato. Questi sono solo alcuni dei temi presenti nel documento strategico sull'agricoltura, redatto per la prima volta dal Comune di Ferrara in sinergia con tutte le associazioni di categoria e le grandi aziende agricole del territorio

Un flagello dopo l’altro per le produzioni agricole, un clima talmente pazzo che agli imprenditori del settore non resta che piangere. E “non ci resta che piangere” è infatti la citazione usata da Stefano Calderoni, presidente provinciale Cia-Agricoltori Italiani di Ferrara, nell’accompagnare sulla sua pagina Facebook alcune immagini della devastazione provocata ieri (13 agosto) dalla violenta grandinata che si è abbattuta in una vasta porzione del territorio ferrarese, da Masi Torello a Mesola e oltre. Una sorta di riedizione degli eventi di luglio e del 2 agosto.

I danni provocati sono notevoli, ma al momento non sono stati quantificati e “chiunque parli di euro spara solo cifre a caso”. “Gli unici numeri che siamo in grado di fornire ora – precisa Calderoni – sono quelli delle superfici colpite. Sono circa 350 gli ettari di pomodoro colpiti, per non parlare dei frutteti, anche quelli coperti da reti antigrandine”, che la violenza e dimensione dei chicchi ha bucherellato. Perso di fatto il raccolto di zucca, oltre a quello del radicchio, degli asparagi e di circa 100 ettaridi carote. Mais e soia in gran parte irrecuperabili.

“Purtroppo – spiega Calderoni – è capitato proprio nella pausa ferragostana, quando non lavorano i periti. Noi invece abbiamo necessità di perizie celeri sui danni, perché aspettare aggiungerebbe danno a danno. Altro problema è che molti agricoltori hanno scelto di non assicurarsi, per via delle liquidazioni troppo basse e degradanti, e perché non tutti se lo possono permettere”. Ma non vi sono solo i danni diretti: “Si tratta ora di capire se le aziende agricole, con la perdita di così tanti raccolti, sarano in grado di mantenere e pagare i lavoratori. Si rischia un grave danno anche per l’indotto”.

Le soluzioni non sono poi molte, dalla sospensione dei mutui a quella dei reatei contributivi: “Ogni forma di sostegno straordinario e aiuto è fondamentale in queste situazioni”, aggiunge Calderoni. Infine una nota sui cambiamenti climatici: “A memoria non ricordo eventi meteo così violenti e frequenti. Stiamo assistendo soprattutto ad una estensione territoriale notevole dei fenomeni, mentre prima le grandinate risultavano molto più circoscritte. Questo rischia di scoraggiare molti agricoltori, che potrebbero abbandonare le produzioni e far saltare tutta la filiera”.

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