Riva del Po
2 Agosto 2019
Dalla minoranza: “Non mi pare che queste due realtà insieme, Ro e Berra, stiano costituendo una forza”

Riva del Po riparte con un milione e mezzo nelle casse comunali

di Redazione | 4 min

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di Valentina Faggion

Riva del Po. Nel pomeriggio di giovedì 31 luglio si è svolto il consiglio comunale nella sede di Ro Ferrarese. Erano diversi i punti all’ordine del giorno, molti di questi sono stati ampiamente dibattuti sia dalla maggioranza, sia dalla minoranza.

Il primo punto, portato dal consigliere di maggioranza Marco Pozzati, ha visto la presentazione di un documento elaborato dal gruppo “Insieme per Riva del Po”, che tratta il mancato adeguamento dei fondi previsti dallo Stato per gli incentivi sulle fusioni dei Comuni.

“L’attuale fondo governativo – afferma Pozzati nella lettura del documento – non è adeguato al numero reale delle fusioni comunali. Considerando l’aumento di queste ultime, siamo a chiedere che il Governo decida di aumentare il budget totale ad almeno 35 milioni di euro. Ritenendo questo adeguamento di incentivo ingiusto e pensando che venga meno alle promesse fatte dal Governo, auspichiamo che il tavolo di lavoro tra quest’ultimo e l’Anci possa sistemare la situazione”.

Interviene a favore del documento anche l’assessore Astolfi, sostenendo che quella perorata dal gruppo di maggioranza dovrebbe essere una causa apartitica, prescindendo quindi dalla posizione politica in consiglio comunale.

Dalla minoranza Daniela Simoni si è trovata favorevole al documento, anche lei sostenendo che questo non debba avere colore politico, ma con un eventuale apporto di modifiche. Infatti la consigliera ha subito presentato una proposta di emendamento. “La norma statale dice chiaramente che gli stanziamenti alle fusioni devono rimanere nel budget previsto, a prescindere dal numero dei Comuni fusi – riporta la Simoni -. Ora i cittadini sono stati portati a sopravvalutare questo incentivo, a causa della campagna a favore della fusione dove si riportava sempre lo slogan ’13 milioni di buoni motivi per essere pro fusione’ ”.

L’emendamento della Simoni non è stato approvato dall’assemblea, mentre il documento presentato da Pozzati sì. La discussione si è chiusa con le parole del vice sindaco Astolfi, che ha voluto sottolineare l’importanza della condivisione del documento e che quindi il gruppo consigliare è disponibile ad ulteriori confronti per eventuali modifiche.

Successivamente si è discusso sull’interpellanza fatta da Daniela Simoni, in merito all’interruzione dei lavori di rifacimento di alcuni marciapiedi a Ro. La risposta è arrivata dall’assessore Barbieri, preparata insieme ai tecnici comunali: “La mancanza della stipula di un contratto di appalto da parte della vecchia amministrazione di Ro ha portato all’interruzione dei lavori, nonostante l’appalto fosse stato assegnato. L’attuale amministrazione ha già convocato due volte l’azienda, ad oggi ancora senza risposta, e l’intenzione è quella di concludere i lavori”.

All’ordine del giorno è poi arrivato il bilancio comunale. Il ragioniere Ciarlini ha comunicato che il nuovo Comune ha un avanzo di amministrazione pari a 1.578.403 euro, avuto dalla somma dei due consuntivi di Berra e Ro. La minoranza non si è trovata d’accordo sulla cifra riportata per diversi motivi. Il gruppo consigliare di Marianna Lucchin non è ancora convinto sull’esattezza del consuntivo del vecchio comune di Ro e per questo ha votato contrario alle cifre riportate. La consigliera Simoni ha ricordato come la cifra indicata dal ragioniere non sia una somma composta da soli “utili”: “È arrivata una nuova notifica da parte della Corte dei Conti, a proposito del consuntivo 2017 del Comune di Ro. Perciò dalla cifra iniziale bisogna accantonare 124mila euro, che potrebbero essere destinati a sanare l’errore del 2017. Mi sembra che il comune di Riva del Po stia iniziando il suo lungo cammino con le gambe ingessate”.

Termina il dibattito con il punto sulle indennità di mandato del consiglio comunale(rimborsi viaggio e gettoni presenza). La cifra presentata all’assemblea è stata prodotta da una media matematica delle indennità dei due vecchi comuni: per Berra 2.182 euro e per Ro 31.485 euro, quindi la somma massima prevista per il comune di Riva del Po è di circa 16mila euro. Anche in questo contesto la Simoni non ha mancato di fare la sua proposta all’assemblea: rinunciare o diminuire la quota, come gesto politico per segnalare la discontinuità dalle precedenti amministrazioni. La maggioranza non si è però trovata d’accordo: “La tua proposta è piena di demagogia – afferma il sindaco Zamboni -. La politica è giusto che venga riconosciuta, anche se con un piccolo obolo, altrimenti si andrebbero a formare amministrazioni fatte di pensionati o di chi se lo può permettere. Con le approvazioni fatte questa sera, siamo finalmente titolari del bilancio del nostro Comune, prima impostato dalla commissaria prefettizia, e il nostro obiettivo è mantenere ciò che abbiamo promesso”.

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