Lettere al Direttore
23 Luglio 2019

Sanità. I sindaci siano più aperti ai problemi di tutto il territorio

di Redazione | 3 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Avrebbe adescato l’amichetta della figlia. “Nego tutto”

Parla e respinge ogni accusa il 49enne ferrarese finito a processo per adescamento di minore, pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 - secondo la Procura - avrebbe adescato una ragazzina di 14 anni, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali - come ricariche telefoniche - per provare a ottenere in cambio la sua fiducia

I giornali recentemente riportavano la notizia ed i dati del funzionamento del p.s. di Cento evidenziando il miglioramento dell’attività. E’ stato un encomiabile scatto di orgoglio (ci siamo anche noi!).

Questo perché’ i numeri dicono tanto ma il giusto solo se sono correlati alle condizioni che li generano. Ed andando ad approfondire scopriamo che (1) non è affatto vero che la produzione delle due aziende sanitarie presenta uno schizzo di Cona e l’altra (il territorio) sembra crollare; (2) l’attività della rete ospedaliera territoriale non è crollata ma si mantiene stabile sia per le attività di p.s. che per le attività di degenza e dei servizi che residuano. È questo il punto dolente. Si dimenticano i tagli e le amputazioni traumatiche effettuate principalmente al sistema provinciale; (3) ed è ovvia conseguenza per esempio per l’ospedale del Delta (e non solo) che la chiusura di tante attività (o il funzionamento a singhiozzo) ha comportato che le patologie oggetto del taglio e le collegate prestazioni di p.s. siano passate al p.s. dell’H di Cona.

Così come le consulenze per prestazioni specialistiche dei pazienti ricoverati. E l’aumento del p.s. è la conseguenza di una diversa contabilizzazione dovuta alla legittimazione dell’accesso al punto di riferimento specialistico (il solo). La crescita delle prestazioni specialistiche sta anche qui. E’ proprio il ruolo dell’ospedale hub e pertanto attenzione all’abbaglio.

Detto ciò il problema vero è che il C.t.s.s. (e martedì 23 è un momento importante) dovrà prendere atto che il sistema provinciale pubblico a forza di tagli si è troppo indebolito e che l’eccessivo accentramento a Cona sta soffocando Cona.

Tutto questo comporta una straripamento che ha creato e crea mobilità passiva ed una strisciante pericolosa privatizzazione dei percorsi assistenziali.

Concludo affermando una cosa molto semplice. Finchè il quadro normativo è quello attuale (e lo sarà a lungo) si deve tornare al ruolo istituzionale assegnato alle due aziende sanitarie. Quello di produzione di prestazioni e della formazione all’azienda ospedaliera universitaria, quello di gestione dell’attività’ sanitaria territoriale e della prevenzione, della gestione autonoma della rete degli ospedali di distretto (cioè l’autoproduzione della rete ospedaliera periferica). Deve gestire la committenza cioè l’equilibrio fra le varie possibilità di acquisizione dei servizi necessari per la popolazione del proprio territorio. Evitando così la lotta all’accaparramento delle risorse su Cona. Ed attenzione anche alla politica espansionistica dell’università di Bologna (a Ravenna è previsto un corso di laurea di medicina)- Va pertanto supportato il progetto Unife degli studenti ammissibili a Ferrara e difeso il mantenimento delle specialità a Cona e della permanenza delle scuole di specialità. La rete degli ospedali distrettuali va considerata come parte del ciclo formativo Unife.

La correzione ora spetta al nuovo C.t.s.s.

Mi auguro ed auguro a Ferrara che la partecipazione dei sindaci della provincia sia molto più attiva ed aperta ai problemi di tutto il territorio riappropriandosi del controllo politico del momento programmatico.

Giuseppe Balicchi, ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna

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