di Giuseppe Malatesta
Comacchio. Il sito della Ex Cercom è completamente bonificato dall’eternit “cadente e pericolante” che a settembre 2018 aveva allarmato il Meetup 5 Stelle ‘Comacchio e 7 Lidi’ e fruttato una segnalazione al prefetto di Ferrara Michele Campanaro.
“Facevamo notare che spesso ragazzini della zona sorpassavano cancelli e reti per andare a giocare all’interno della struttura, mettendo in grave pericolo la loro salute per la presenza nei pressi dei diversi capannoni di amianto sparso, volante” ricordano Cora Bonazza e Patrizia Ferroni, coordinatrici e attiviste del Meetup.
A dieci mesi di distanza, fanno sapere da Comacchio, “la Prefettura ci ha informato dell’avvenuta totale bonifica, ottenuta dopo aver sollecitato il Comune ad intervenire in tempi brevissimi, attivandosi con la proprietaria Sacmi”.
Per la bonifica, confermata dall’ispezione del Corpo di Polizia Municipale e dell’Azienda Usl di Ferrara, il Meetup ringrazia pubblicamente la Prefettura “per la velocità nel risolvere questa grossa problematica locale, ‘sfuggita’ all’amministrazione locale”.
Senza troppi giri di parole, i pentastellati contestano le lungaggini che hanno interessato l’opera di bonifica dell’area, non tanto dovute a tempi tecnici necessariamente estesi, quanto piuttosto a pigrizia e negligenza dell’amministrazione comunale. “Da anni si appellavano ai costi elevati dell’operazione, facendo credere che fosse un costo a carico delle casse dell’ente” spiega Bonazza. “Invece, per legge e come indicato anche nel rogito all’epoca della compravendita dello stabilimento, la bonifica spettava all’acquirente Sacmi”.
I danni al tetto di un capannone ripresi a febbraio 2018
Una volta chiarita la competenza e “ricevuta la nostra segnalazione a settembre scorso, la Prefettura ha impiegato 4 giorni per sollecitare il Comune. Il verbale di controllo e vigilanza prodotto dopo il sopralluogo sull’area completamente bonificata riporta la data del 14 maggio – fa notare Bonazza -, ma è stato inoltrato alla Prefettura il 3 luglio. Tutto con estrema calma”.
Come se non bastasse, a conclusione della vicenda, il Movimento riporta alla mente anche il reportage fotografico realizzato dal sindaco Marco Fabbri a maggio 2018 nello stabilimento dismesso. “All’epoca volle dimostrare lo stato di degrado assoluto della fabbrica per convincere l’opinione pubblica della bontà dell’operazione ‘Nuova Cercom’ (poi sventata), ma Fabbri evitò di riprendere in foto l’eternit danneggiato e frantumato che era assolutamente presente e visibile persino da satellite sul web. Ha fotografato tutto tranne quello”.
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