Riva del Po
13 Luglio 2019
Approvato il consuntivo del Comune di Ro: nessun buco ma una “dote” di 2400 euro

Riva del Po, bilancio in ordine dopo l’anomalia contabile

di Redazione | 3 min

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di Valentina Faggion

Riva del Po. Molti cittadini del neonato Comune si sono recati, nella serata di giovedì 11 luglio, al secondo consiglio comunale di Riva del Po. Oggetto di tanto interesse era il primo punto all’ordine del giorno: l’approvazione del bilancio consuntivo 2018 del Comune di Ro. Subito dopo le elezioni e l’insediamento, l’attuale amministrazione comunale aveva ricevuto una diffida da parte del prefetto di Ferrara, poiché la vecchia amministrazione Giannini non aveva portato a termine il compito di approvare l’ultimo consuntivo.

Insieme alla diffida del prefetto, nel mese di giugno era arrivata anche una condanna (non ancora definitiva) da parte della Corte dei Conti di Bologna per danno erariale, che vede coinvolti due ex sindaci di Ro, le loro maggioranze (tre assessori, sette consiglieri), un segretario comunale e due funzionari. La condanna della Corte dei Conti non è legata alla mancanza di approvazione del bilancio 2018, ma arriva dopo un approfondimento fatto dalla Procura sulle vicende legate alle “Botteghe del Territorio”.

Altro avvenimento di carattere economico di cui tener conto è quello del taglio, deciso dall’attuale governo nell’ambito della manovra di assestamento del bilancio statale per rientrare nei parametri richiesti dall’Unione Europea, a quelli che dovevano essere i contributi destinati ai Comuni che hanno scelto la fusione. A causa di questo riassestamento, il Comune di Riva del Po riceverà solo la metà del contributo che inizialmente gli era stato destinato, quindi arriveranno nella casse comunali circa 600mila euro.

È questo il contesto politico-economico da cui sono partiti gli interventi e le dichiarazioni di voto durante il consiglio comunale. In apertura il sindaco Zamboni ha voluto ringraziare i cittadini presenti e soprattutto il ragioniere comunale Ciarlini, che in questo ultimo periodo ha lavorato per riuscire a sistemare il consuntivo di Ro.

“La nuova amministrazione ha dovuto far fronte ad un’operazione abbastanza complicata, nata da una precedente errata gestione economico-contabile – afferma il sindaco – . Possiamo dire però che a seguito dei riassestamenti effettuati, il consuntivo 2018 del Comune di Ro viene chiuso con un avanzo di 2.481 euro”.

Alle dichiarazioni del sindaco sono seguite le spiegazioni più tecniche del ragioniere: “L’analisi del consuntivo è partita da una cifra iniziale di circa 470mila euro. Da questi vanno sottratti 176mila euro di fondo crediti di dubbia esigibilità; 275mila euro di residui passivi relativi a opere pubbliche il cui iter di affidamento era dubbio; 816 euro di oneri per il personale; 13mila euro come parte destinata agli investimenti. Si arriva quindi alla cifra finale indicata dal sindaco, cioè circa 2.400 euro”.

La minoranza consigliare ha subito dichiarato la propria contrarietà al voto del consuntivo. Inoltre la consigliera Daniela Simoni ha sostenuto quanto secondo lei debba essere attuale la preoccupazione per la cattiva gestione della cosa pubblica del vecchio comune di Ro: “Quello che il sindaco Zamboni definisce un mero errore di contabilità, io credo invece sia il frutto di una scellerata amministrazione, allora approvata da persone che ancora sono presenti in questo consiglio comunale. Per questo sto valutando se presentare una mozione di sfiducia nei confronti di questa maggioranza. Infine non approverò questo bilancio, perché credo che potranno uscire altre sorprese, dopo l’attenta e approfondita indagine che la Corte dei conti sta ancora svolgendo”.

La questione all’ordine del giorno si è conclusa con l’approvazione da parte di tutta la maggioranza, della consigliera di minoranza Serena Occhi e con la replica di chiusura di Zamboni: “Gli atti giudicati dalla sentenza della Corte dei Conti non portano la mia firma, poiché ai tempi avevo consegnato le mie dimissioni da assessore. Invito a non preoccuparci del passato, ma del futuro, dato che sarà difficile poter attuare le promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale, a causa delle decisioni economiche prese dal governo”.

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