Attualità
6 Luglio 2019
Elly Schlein prova a dare una risposta politica ai gravi problemi sollevati dagli esperti

Le problematiche climatiche affrontate nel quarto dibattito degli Emergency Days

di Redazione | 3 min

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Quarto appuntamento con gli Emergency Days. Il tema affrontato questa volta è quello ambientale con il dibattito dal titolo ‘Ci avete rotto i polmoni’, che ha chiamato a raccolta numerosi partecipanti interessati a un tema così importante e sempre più all’ordine del giorno.

Ne hanno parlato quattro relatori d’eccezione come l’ex europarlamentare Elly Schlein, il professore del Politecnico di Milano Renzo Rosso, il fisico e climatologo del Cnr Antonello Pasini e il giornalista scientifico e ambientale Sergio Ferraris, che ha moderato il dibattito, in presenza anche di due ragazzi rappresentanti del movimento ‘Friday for Future’ di Ferrara.

“È molto positivo che un’associazione non ambientalista come Emergency si interessi di questi temi” dice lo stesso Ferraris in apertura. “È importante capire che i temi climatici devono essere collegati ai temi sociali e questo ne è un ottimo esempio”.

A dare il via al dibattito è stato Antonello Pasini che spiegato da un punto di vista scientifico gli effetti dei cambiamenti climatici per il mondo.

“Ormai – dice – c’è un’evidenza innegabile, neanche dai negazionisti, che ci sia un cambiamento climatico in atto. Il riscaldamento globale si fa sempre più sentire con fenomeni tangibili da tutti. Pochi gradi in più hanno un impatto enorme sui terreni, gli ecosistemi, le colture e di conseguenza sugli uomini. Sempre più frequenti sono fenomeni pioggia e vento potenti che in passato erano molto più rari. Se la temperatura continuerà ad aumentare quindi questi fenomeni saranno sempre peggio. Come scienziato sono però orgoglioso che questi studi abbiano portato alla consapevolezza che non si può fare economia senza ecologia. Da questa presa di coscienza si devono, in tempi brevi, adattare e impostare le politiche globali per una visione più ampia del problema e per il bene comune”.

Gli effetti disastrosi di questi cambiamenti descritti da Pasini hanno risvolti sociali importanti, come bisogna gestirli e cosa bisogna fare quindi? Prova a rispondere Renzo Russo affermando che è “necessaria una divulgazione responsabile su questi temi. Questo per rendere consapevoli le persone e che siano loro a mobilitarsi in massa spingendo le politiche di ogni Paese nella giusta direzione”.

“Cosa non semplice – ricorda Ferraris mandando l’attenzione sul tema delle nuove tecnologie –. Bisogna considerare che le nuove tecnologie per diminuire gli impatti ambientali ridurranno il numero di posti di lavoro, un problema non da poco. Per questo è importante avere una visione più ampia possibile sul tema”.

A chiudere, l’intervento di Elly Schlein che ha cercato di dare una risposta politica alle suggestioni sollevate fino a quel momento. “La sfida climatica – spiega l’ex europarlamentare – ha già carattere europeo e mondiale. Nessuno Stato può pensare di affrontarla da solo. Da qui la necessità di accordi comuni, ma c’è lo stesso una distanza tra gli accordi fissati e i fatti. Sulle battaglie climatiche comunque il Parlamento europeo si sta facendo più sentire riuscendo a fissare target vincolanti, come ad esempio la riduzione di emissioni di CO2 entro certi limiti comuni. C’è molto da fare e la battaglia non può essere solo istituzionale, deve essere accompagnata da una presa di coscienza delle persone che spingano con forza i governi dei propri Paesi ad affrontare temi ambientalisti. A riguardo l’Italia è molto indietro nel concretizzare gli accordi che sottoscrive, nonostante l’evidenza degli eventi naturali che sconvolgono la penisola da Nord a Sud, perpetrando politiche che mirano ad affrontare il problema a valle, rimandandolo e non risolvendolo. Dopo decenni di politiche miopi, che hanno causato i danni che subiamo oggi, abbiamo bisogno di politiche ad ampio spettro e inserire temi ambientali in ogni ambito. Le politiche pubbliche devono investire con coraggio in quella direzione”.

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