Politica
6 Luglio 2019
Soncini, Sartini e Zanella incontrano il sindaco Fabbri per un primo bilancio post elezione: "Esternazioni e strumentalizzazioni politiche compromettono il dialogo istituzionale con la Provincia". Pronta la replica della presidente

I consiglieri provinciali di centrodestra su Paron: “Gestione sbagliata e controproducente”

di Redazione | 3 min

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di Giuseppe Malatesta

Il rapporto con la Provincia – e con la sua presidentessa – e gli equilibri politici ridisegnati dal voto del 26 maggio sono stati i temi caldi dell’ultimo cordiale incontro tra i consiglieri provinciali di area Lega e il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, affiancato per l’occasione dal vicesindaco Nicola Lodi.

“Il nostro gruppo consiliare ha sempre mostrato grande rispetto per la Provincia, dando ampia disponibilità in termini di collaborazione e partecipazione al Consiglio, garantendo più volte il numero legale, proprio nel rispetto di questa Istituzione che rappresenta tutti i Comuni” sottolineano Gino Soncini, Michele Sartini e Mauro Zanella.

“Purtroppo – aggiungono poi – la presidente Barbara Paron con le sue esternazioni politiche contro Alan Fabbri, sia prima che dopo il voto, ha fatto venir meno quel corretto dialogo istituzionale che la Provincia ha sempre rispettato. Ne è stata la dimostrazione la recente dichiarazione di Paron sulla vicenda ‘Sea Watch’, che nulla a che vedere con la Provincia, strumentalizzata per coprire una sua indisponibilità a partecipare ai Comitati Sicurezza in Prefettura, non trovando più una collaborazione nè con la sua maggioranza, nè con le opposizioni. Se Paron ritiene che questo sia il modo opportuno di continuare a gestire la Provincia, noi lo riteniamo sbagliato e controproducente” concludono i consiglieri.

Non si fa attendere la replica della presidentessa, che con una nota stampa chiarisce in quattro punti chi la accusa di “mancato rispetto istituzionale”. “Non ho mai attaccato sul piano personale Alan Fabbri, ma citato alcuni dati nel merito di interventi e politiche (su cui, peraltro, non sono mai stata smentita) durante la campagna elettorale per le amministrative. Sulla questione migranti e Sea Watch – aggiunge poi – non ho voluto fare alcuna strumentalizzazione: ho solo posto all’attenzione una questione troppo spesso taciuta. Nessuno dice che il nostro paese debba attuare un’accoglienza indiscriminata verso tutti. Va fatta, invece, una distinzione tra chi ha diritto, come rifugiato o per motivi economici, e chi non ha diritto. La linea è esattamente quella della revisione del Trattato di Dublino che il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza, affermando il duplice principio dell’equa distribuzione delle risorse e della responsabilità. Nessuno vuole accogliere tutti, ma nemmeno si può umanamente consentire che proseguano le morti nel Mediterraneo. C’è dunque un lavoro serio da fare sulla legalità, per stabilire pene certe e severe per chi delinque, nel rispetto delle regole”.

“Se si vuole parlare di ‘disponibilità alla collaborazione’ – dice Paron al terzo punto – allora si deve ricordare che all’inizio di questo mandato amministrativo, proprio per un principio di collaborazione istituzionale, ho ritenuto di offrire all’opposizione consiliare deleghe come l’informatica e la caccia e pesca, che però i consiglieri di minoranza hanno ritenuto di non accettare. Ovviamente non entro nel merito delle considerazioni politiche che hanno portato a non accettare questa offerta, ma non si può dire che da parte della sottoscritta e della maggioranza questa disponibilità non ci sia stata”.

“Punto quarto: non è vero che la minoranza abbia garantito ‘più volte il numero legale’ in Consiglio: è accaduto il 22 maggio scorso perché una consigliera di maggioranza era assente perché influenzata. Quindi, non è vero neppure che la presidente non trovi più collaborazioni nemmeno con la maggioranza. In quella seduta si è votato il primo assestamento di bilancio con risorse destinate a scuole e strade. Se si vuole far pesare la propria presenza, occorrerebbe anche assumersi la responsabilità di ritardare gli investimenti sul territorio. I consiglieri – conclude Paron – sono liberi di criticare ‘il modo di continuare a gestire l’istituzione’, ma personalmente continuo a ritenere destituita di fondamento la contestazione di ‘mancato rispetto istituzionale'”.

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