di Giuseppe Malatesta
Comacchio. Migliorare la qualità del lavoro e delle imprese turistiche, sensibilizzando una maggiore responsabilità sociale e un approccio che garantisca la tutela dei diritti di lavoratori e lavoratrici e quella della legalità. Questo lo spirito del Protocollo d’Intesa sulla Responsabilità Sociale delle Imprese, siglato venerdì a Comacchio dal Comune di Comacchio, da Ascom Confcommercio, da Confesercenti e dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.
Sono i soggetti reduci da un lungo e articolato tavolo di confronto che non ha risparmiato opposizioni e punti di scontro ma che alla fine ha prodotto un documento innovativo di validità triennale che si pone come punto di partenza per un progetto più ampio che coinvolga quantomeno le realtà circostanti e provinciali.
“Il protocollo sposa perfettamente le linee del ‘Progetto Comacchio 2015-2020 – sottolinea l’assessore Alice Carli – ed è aperto a nuove e continue adesioni da parte delle imprese del territorio”. “Un documento incisivo” lo definisce il sindaco Marco Fabbri, che spende parole di gratitudine per le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali coinvolte nel confronto bilaterale. “Dare avvio ad un percorso condiviso è segno di capacità di previsione e di maturità di un sistema territoriale. L’obiettivo che ci si pone è quello di strutturare un percorso coordinato e condiviso che miri a promuovere la responsabilità sociale delle imprese, favorendo l’emersione del lavoro sommerso e promuovendo il lavoro di qualità, attraverso un sistema premiale”.
Più che uno ‘stato di polizia’ fatto di controlli serrati e sanzioni pesanti, la linea tracciata dal Protocollo è quella di concedere benefici economici diretti o indiretti alle imprese che aderiranno alle sue disposizioni: un impegno del Comune di Comacchio, compatibilmente con le disponibilità di bilancio.
“L’obiettivo primario – aggiunge Fabbri – è di innalzare e tutelare il livello di occupazione e la protezione sociale, promuovere un diffuso clima di legalità e correttezza interno ed esterno alle imprese, con l’impegno a coinvolgere anche l’Osservatorio Provinciale della Sicurezza e Legalità del Lavoro, in sintonia con la Prefettura di Ferrara”.
”Le nostre aziende associate – fa notare il presidente di Confesercenti Delta Roberto Bellotti – già rispettano i contenuti del protocollo, che sottoscriviamo con favore a conclusione di un confronto che pone le basi per una profonda riqualificazione delle imprese turistiche di questo territorio”.
Come sottolinea Riccardo Grazzi (Cgil) “la metà delle imprese attive nel settore ricettivo si dimostra irregolare, per cui è estremamente necessario lavorare ad un’economia turistica responsabile che non comprima i diritti dei lavoratori. Il dibattito che ha preceduto questa giornata e da cui scaturisce questo protocollo fa certamente ben sperare”. Sulla stessa linea i colleghi Massimo Zanirato (Uil) e Bruna Barberis (Cisl) che considerano prezioso il confronto bilaterale e auspicano ad una ‘esportazione’ del modello Comacchio.
Gianfranco Vitali, presidente di Ascom Comacchio, guarda già avanti e mette sul tavolo la prossima sfida altrettanto urgente, ossia quella di agevolare l’incontro tra domanda e offerta sul territorio. “Gran parte dei lavoratori stagionali sulla costa proviene da fuori regione, giovani che vanno a sopperire la mancanza di profili locali. Neppure gli istituti alberghieri di Comacchio e Ferrara riescono a garantirci la forza lavoro necessaria, è tempo di invertire la rotta e di correggerla, direi a partire proprio dalla formazione scolastica.
Fra i punti indicati nel documento, l’impegno a conseguire un elevato livello di salute per gli uomini, le donne e l’ambiente. E ancora a tutelare l’utente e il cliente offrendo un contesto virtuoso di applicazione di buone pratiche di gestione sia del personale lavoratore, del rapporto con i fornitori che nel contesto ambientale e sociale nel quale si trova ad operare l’impresa.
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