Politica
3 Luglio 2019
Zagatti, Barberis e Zanirato: "Il processo dopo una attenta analisi dei benefici e una volontà condivisa della cittadinanza"

Cgil, Cisl e Uil: “Fusioni? Auspichiamo l’aumento degli incentivi per i Comuni”

di Redazione | 2 min

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“Auspichiamo che il richiamo dell’Anci all’insufficienza dei contributi statali e la conseguente richiesta di integrazione trovi la giusta soluzione nell’aumento degli incentivi da destinare ai comuni”. Quando si parla di fusioni e di contributi, non hanno dubbi da che parte stare Cristiano Zagatti (Cgil), Bruna Barberis (Cisl) e Massimo Zanirato (Uil).

I tre sindacalisti, con una nota congiunta,  riprendono infatti il documento di analisi presentato nel febbraio 2015 dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, Direzione Centrale della Finanza Locale che recitava della “utilità di ipotizzare processi di razionalizzazione della spesa che possano liberare risorse a vantaggio delle collettività locali, anche attraverso l’incentivazione dei processi di accorpamento e di fusione tra i comuni appartenenti alle più ridotte fasce demografiche, proprio al fine di superare l’inadeguatezza dimensionale di tali enti”.

Sulla base di ciò, Zagatti, Barberis e Zanirato sottolineano innanzitutto che “la costituzione dei comuni di Fiscaglia, Terre del Reno, Riva del Po e Tresignana è stata una volontà condivisa con la cittadinanza sancita attraverso un referendum”, e poi che “il processo è maturato con una attenta analisi dei benefici, costruito su progetti capaci di dare risposte al territorio e ai suoi abitanti, avvalorati dalla sussistenza di condizioni finanziarie sufficienti all’esercizio delle funzioni istituzionali e all’organizzazione e gestione dei servizi pubblici comunali”.

I tre rimarcano che “le risorse economiche sono state lo stimolo per affrontare il tema della soddisfazione dei cittadini, stimolo che ha fatto superare la logica dei campanili”, e che pertanto “la riduzione del contributo a favore di Fiscaglia, Terre del Reno, Riva del Po e Tresignana, può mettere a rischio la realizzazione delle politiche di investimento economico e sociale programmate, vanificando la rinuncia al confine geografico per il bene comune”.

Cgil, Cisl e Uil non hanno alcun dubbio: “Un assetto amministrativo territorialmente più ampio è una grande opportunità, e tutti i processi di fusione dei comuni sono da sostenere”.

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