Spal
1 Luglio 2019
Viaggio nella spallinità nell'ultimo dibattito della manifestazione. Mattioli: "Gli ultimi sei anni sono stati tutti una corsa"

Spal, la bellezza di essere provinciali vive a Curva Ovest in festa

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Spal, salvezza raggiunta tra i rimpianti

Davanti ad una cornice di pubblico meravigliosa, nonostante il meteo ed un campionato di grande sofferenza, i biancoazzurri battono il Pineto trovando la terza gioia consecutiva e soprattutto la salvezza aritmetica.

Spal, c’è il Pineto tra i biancazzurri e la salvezza

Chiudere il discorso salvezza, con un occhio puntato anche ai risultati delle altre. Nella gara di oggi contro il Pineto, l’ultima di campionato al “Mazza”, la Spal vuole chiudere bene la stagione davanti al proprio pubblico prima della trasferta di Olbia: la vittoria contro gli abruzzesi garantirebbe agli estensi la salvezza matematica

di Davide Soattin

La provincia come luogo della genuinità, come un valore esclusivo da custodire con gelosia e vanto. Un orgoglio non per tutti, capace di spiegare al meglio cosa significhi realmente la spallinità e l’essere spallini, in un mondo in cui i Golia sono sempre di più e i Davide ormai sempre meno, come raccontato nel terzo e ultimo dibattito di Curva Ovest in festa, che ha visto sul palco del Parco Urbano grandi ospiti, protagonisti e tifosi della Spal di ieri e oggi.

“Le prime partite di calcio – ha esordito Paolo Rossi, accompagnato dalla sua consueta contraddistintiva ironia di comico – le ho viste qui a Ferrara. Ora posso finalmente fare outing: calcisticamente parlando sono bigamo. Inizialmente ho cominciato col tifare Spal, poi mi sono avvicinato all’Inter. Non mi sono mai posto il problema di rivelare questo aspetto agli interisti, perché le due squadre erano in categorie diverse”.

“Poi anno dopo anno la Spal si è affermato ed è arrivata fin qui e oggi diciamo che sono uno spallino in prestito con obbligo di riscatto. A proposito, ieri sera mi ha chiamato la Curva Nord dell’Inter per andare alla loro festa, ma ho detto che avevo già un impegno e che non potevo esserci, senza specificare”.

Un impegno a cui non ha potuto partecipare capitan Mirco Antenucci, impossibilitato nel prendere parte alla serata e prontamente sostituito da Eros Schiavon. Non che per lui sia stato un grande peso da affrontare, a maggior ragione se si guarda al grande legame che è stato in grado di costruire con il tifo organizzato estense, nel corso della sua parentesi a Ferrara: “Dalla prima volta che sono arrivato qui, tutto è cambiato tantissimo. Quello che invece è rimasto uguale è l’amore per la Spal, che ho sentito sin dal primo giorno. Siamo saliti di categoria e la presidenza ha fatto molto bene, dando la possibilità alla città di crescere”.

“Spero che si continui così ancora per cento anni – ha successivamente aggiunto Eros – perché il pubblico se lo merita, come se lo meritano gli ultras. Adesso abbiamo uno stadio bellissimo, una bomboniera che, quando si entra in campo, si vede la curva, si trema e si fanno tremare anche gli avversari. Era ed è questa la potenza di questa piazza. Trovare realtà come questa è davvero difficile”.

Ne è consapevole Walter Mattioli, che ha ripercorso in breve la genesi della sua avventura alla presidenza estense: “Gli ultimi sei anni sono stati tutta una corsa. Sei anni meravigliosi, iniziati da quella mattina d’estate in cui mi hanno detto ‘guarda che probabilmente andremo noi a prendere la Spal. Siamo arrivati a testa bassa, ci siamo messi subito a lavorare e con fortuna e qualche capacità siamo riusciti a riportare la società dove meritava. Ora dobbiamo continuare su questa linea e in silenzio, come ci siamo sempre detti”.

Del resto, squadra che vince non si cambia: “Si è venuta a creare un’alchimia, rafforzata dall’atmosfera che si respira in città e in provincia. Il nostro è un miracolo sportivo, perché per una squadra piccola non è facile rimanere in Serie A. Di questo devo dare atto a voi tifosi, che avete trascinato i ragazzi fino a dove sono arrivati oggi e che state salendo di graduatoria come numero di presenze allo stadio e in trasferta anno dopo anno. Quando siamo stati promossi in massima serie, ci hanno accolto tutti benissimo. Siamo una società a cui tutti vogliono bene e i rapporti sono ottimi con la maggior parte delle dirigenze”.

“La Spal – ha poi raccontato con il suo inconfondibile accento dal sapore sudamericano Oscar Massei – a me piace molto come gioca. Negli ultimi anni si è visto un gioco divertente e il mio augurio è che la presidenza possa rinforzare sempre di più questa squadra, senza mai dover indebolirla. Quando sono venuto a Ferrara per vederli, questi ragazzi mi hanno sempre dato grandi soddisfazioni. Non so se sono io che gli porto fortuna, o se sono loro che giocano davvero bene”.

Anche se i tempi da quando il fantasista argentino illuminava il comunale di via Montegrappa si sono inevitabilmente trasformati: “Il calcio è cambiato in tante maniere rispetto a quando giocavo io. Dalle condizioni dei campi al regolamento, dalle scarpe che indossavamo al modo di stare in campo. Ma era tutta un’altra cosa. Oggi non posso che essere fiducioso per il futuro della Spal e spero che continui a confermarsi così com’è stata fino ad ora”.

Un auspicio che è stato ripreso anche da Gigi Pasetti, che sulle sue spalle porta trent’anni di biancazzurro – mica uno qualsiasi – tra “otto da giocatore e ventidue da allenatore”: “A me basta che la Spal ripeta quello che ha fatto in questi anni, mentre ai tifosi dico di tenere lo spessore che hanno dimostrato in tutti questi anni intorno alla squadra, perché se un giorno dovesse mai retrocedere, si riprenderà sicuramente. Lo stesso successe a noi nel 1964 e le persone non ci dissero niente, anzi ci incoraggiarono maggiormente, spronandoci a fare meglio nel torneo successivo”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com