Gentile Direttore,
Meraviglia lo sconcerto del Presidente della Repubblica per aver toccato con mano il “disordine” all’interno della magistratura (in qualche caso, speriamo pochi!) collusa con certa politica di sinistra e la gestione delle agende delle udienze di processi importanti.
Ma ci voleva proprio la GdF per scoprire questo fenomeno presente da qualche decennio nella nostra esperienza quotidiana?
A nessuno era mai venuto il dubbio perché processi eclatanti fossero solo a carico di personaggi politici di una parte, mentre toccavano, solo raramente (concludendosi quasi sempre con proscioglimenti o non luogo a procedere), per altri esponenti di certa sinistra?
Nessuno si era mai chiesto perché certe cause andavano avanti con snellezza, mentre altre procedevano con lentezza e lungaggini incomprensibili?
Chi, come me, ha frequentato anni fa, per lavoro, corridoi ed aule di giustizia per procedimenti di esecuzione, aveva notato ciò, dovendo subire rinvii, in qualche caso, incomprensibili. Eppure non posso che affermare che, sia il personale delle Cancellerie che i Giudici, agivano con scrupolo e molto zelo, da quella che è stata la mia modesta esperienza.
Speriamo, a questo punto, che dalle parole del Capo dello Stato discendano conseguenti chiare scelte, disposizioni (e punizioni per gli autori); e non si traducano nell’ennesimo “strappo di vesti”, che si tradurrebbero in delusione per il comune cittadino e perdita di credibilità delle Istituzioni.
Lucio Maccapani