di Valentina Faggion
Riva del Po. A pochi giorni dall’insediamento della nuova amministrazione, il consiglio comunale di Riva del Po ha ricevuto una diffida dal prefetto di Ferrara per una inadempienza di quello che era il Comune di Ro Ferrarese.
La ormai sciolta amministrazione Giannini non deliberò l’approvazione del rendiconto di gestione per l’anno 2018 e, come previsto dal Tuel, vi era l’obbligo di farlo entro il 30 aprile 2019.
Ora il prefetto Michele Campanaro, tramite la notifica di diffida, ha concesso venti giorni di tempo al neoeletto sindaco Andrea Zamboni e alla sua giunta per poter provvedere alla mancanza, pena lo scioglimento del consiglio comunale.
“Questa diffida comprova le criticità denunciate dalla mia lista civica durante la campagna elettorale – afferma l’attuale consigliere di minoranza Daniela Simoni, di Gente di Riva del Po –. Il nostro intento non era quello di screditare gli amministratori uscenti, che in parte ancora si stavano riproponendo all’elettorato, ma era quello di porre attenzione al mal governo della cosa pubblica”.
Data la complessità, per muoversi al meglio nella compilazione del bilancio consuntivo, il ragioniere capo di Riva del Po si avvarrà del supporto di esperti: un responsabile di studio e ricerca in materia di finanza locale e di monitoraggio delle spese della pubblica amministrazione della Regione, un avvocato che sta approfondendo il problema presso l’Anac (Autorità Nazionale AntiCorruzione).
“Questa era una notizia da noi attesa – afferma il sindaco Zamboni – , anticipataci dal commissario prefettizio. I nostri uffici stanno già lavorando alla risoluzione del problema, nato da puri errori formali di procedura. Domani sera anche la giunta si riunirà, quindi sono fiducioso sul fatto che riusciremo, entro i venti giorni concessi da prefetto, ad approvare il bilancio consuntivo 2018 del Comune di Ro”.
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