Politica
20 Giugno 2019
Il sindaco: "Vogliamo verificare chi occupa esattamente e a quale titolo gli appartamenti, con particolare attenzione a quelli morosi"

Grattacielo. Fabbri tra solidarietà e rigore: “Supporto per le situazioni critiche, ma avvieremo controlli”

di Redazione | 3 min

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“Ereditiamo questa situazione dalla precedente amministrazione e siamo intenzionati ad occuparcene in modo concreto”: queste le parole del sindaco di Ferrara Alan Fabbri in merito alla piombatura di alcuni contatori per l’acqua al Grattacielo, decisa dall’amministratrice di condominio Tiziana Davì a causa delle ingenti morosità di diversi inquilini, che in alcuni casi arrivano fino a 40mila euro.

Secondo Fabbri, “la chiusura dei contatori dell’acqua per le famiglie morose residenti al Grattacielo risale allo scorso 3 aprile. Venuti a conoscenza della situazione ci siamo immediatamente attivati e abbiamo incontrato l’amministrazione di condominio per fare il punto sulla questione. Avvieremo controlli e verifiche relative alle singole situazioni e studieremo, insieme ai servizi preposti, percorsi di rientro delle morosità nel pagamento delle utenze per le famiglie, dando priorità ai nuclei con particolari criticità”.

Oltre al sostegno per le situazioni critiche, Fabbri annuncia però anche il ‘pugno duro’ per eventuali situazioni di irregolarità che potrebbero emergere dai controlli: “La situazione all’interno del grattacielo va, però, affrontata nel suo complesso – afferma Fabbri -: per questo ci siamo attivati per chiedere alla Prefettura una collaborazione concreta e immediata. Vogliamo verificare, attraverso gli organi di riferimento, chi occupa esattamente, e a quale titolo, gli appartamenti, con particolare attenzione a quelli sui quali pesano ritardi nei pagamenti e situazioni debitorie, in modo da chiamare ciascuno alle proprie responsabilità. Comprendiamo bene l’irritazione dei condomini che garantiscono puntuali i pagamenti, a fronte di condizioni debitorie che si sono trascinate, in certi casi, per anni e, allo stesso modo, ci è chiara la difficile gestione di una realtà tanto complessa da parte dell’amministrazione condominiale”.

Il sindaco assicura che “è nostra intenzione occuparci con attenzione dei minori e dei disabili sui quali pesa particolarmente questo disagio”, ma “allo stesso modo vogliamo garantire trasparenza e chiarezza su tutta la condizione abitativa dello stabile, simbolo di un degrado sul quale, nonostante l’impegno, non sono state evidentemente individuate, nel tempo, soluzioni efficaci. Non abbiamo la bacchetta magica, ma abbiamo tutta l’intenzione di affrontare il problema in modo concreto, avviando controlli e verifiche che non lascino più spazio a situazioni ambigue o irregolari, che finiscono per gravare sulla collettività e soprattutto sui più deboli”.

Come confermato oggi durante l’incontro con il sindaco dall’amministratrice del condominio, a deliberare la possibilità di intervenire sulle singole morosità con la chiusura dei contatori è stata l’assemblea condominiale nel 2015 e l’azione è stata relativa a posizioni privatistiche, che secondo Davì erano state ripetutamente avvisate dell’imminenza dell’intervento, ma che non si sono comunque rivolte dallo scorso aprile ad oggi ai servizi sociali del Comune per chiedere supporto in merito alla questione acqua. In attesa di una soluzione, alle famiglie è stata garantito l’approvvigionamento attraverso un rubinetto di libero accesso, disponibile al pian terreno dello stabile.

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