Bondeno
20 Giugno 2019
Al via il progetto “Bondeno, una città da leggere” per la valorizzazione di epigrafi e monumenti

Caccia al tesoro alla scoperta delle “parole di pietra”

di Redazione | 2 min

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Bondeno. Nell’anno della “Lettura”, anche i muri, le lapidi, i monumenti possono essere in grado di “parlare” a chi li osserva. Descrivendo situazioni del passato, lasciando trasparire tra le righe un contesto che va interpretato. È questo l’obiettivo dell’interessante progetto di riscoperta del patrimonio del territorio, che passa attraverso un gioco: una “Caccia al tesoro”.

L’assessore alla cultura, Francesca Aria Poltronieri, ha incontrato nei giorni scorsi i collaboratori di questo evento, ideato e sostenuto dal Comune, ma che vede l’indispensabile partecipazione del Gruppo Archeologico di Bondeno e di Spazio 29. Impegnati nel lavoro di ricerca e nella logistica dell’iniziativa, che si svolgerà in due distinti momenti: oggi giovedì 20 giugno (alle ore 10 del mattino, con protagonisti i bambini, previa iscrizione presso Spazio 29) e lunedì 24 giugno (ore 18,30, quando ragazzi e adulti parteciperanno insieme).

«Abbiamo pensato che anche le “parole di pietra”, quelle che vediamo incise sulle lapidi e poste sui monumenti, debbano essere riscoperte e contestualizzate per far capire ai cittadini cosa rappresentano. All’interno del progetto di quest’anno, che è stato denominato “Bondeno, una città da leggere” – spiega Poltronieri – i bambini, in piccoli gruppi, avranno a disposizione una mappa ed alcuni indizi. Poi, attraverso la riscoperta delle vie, dei parchi, dello stesso municipio, potranno documentare anche visivamente le loro imprese. Non è una gara, ma un gioco, che speriamo possa appassionare grandi e piccini, in modo che ciascuno possa uscire arricchito da questo percorso».

Per tutti i gruppi partecipanti ci saranno pergamene ricordo e gettoni omaggio con cui recarsi al luna park in centro, durante i giorni della Fiera di Giugno. Cosa andranno a cercare i bambini, fra le vie e le piazze? «Esiste un vasto patrimonio di lapidi ed epigrafi, che vanno dalla metà del ‘600 ad oggi – sottolinea Simone Bergamini del Gruppo Archeologico matildeo –. Un patrimonio forse troppo “giovane” per essere studiato come merita, tant’è che esistono pochissimi studi sul tema. Come Gab abbiamo mappato molti di questi monumenti e incisioni che, in parte, dovrebbero essere restaurati, secondo un progetto del Comune».

Certamente, la lapide più famosa è quella di Ponte Motte (del 1775 che è situata vicino alla pinacoteca), ma vi sono poi numerose lapidi che ricordano le storiche alluvioni del territorio, come quelle del 1839 o del 1873, quando Bondeno fu allagata dalle acque del Po. Senza dimenticare i Caduti per la libertà ed il lavoro, o personaggi storici quali Giuseppe Garibaldi e Giacomo Matteotti. Ce ne sarebbe abbastanza, insomma, per una prossima pubblicazione scientifica. Per il momento, spetterà ai bambini andare alla scoperta di tutti questi “tesori”.

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