Lettere al Direttore
19 Giugno 2019

Tagliani e i suoi pochi errori letali

di Redazione | 3 min

Come da Estense com, saluto finale dell’ex sindaco Tiziano Tagliani, dopo il ribaltone storico elettorale recente: l’assimilazione è impossibile ancora a mente calda, il suo saluto appare pieno di chiaro scuri.

Anche perché a mente fredda (per forza a lui ancora impossibile) come sempre se con sguardi evoluti (ancora non emergenti nella vecchia Ferrara- vedi anche alcune “piccole” ma significative gaffe di Zavagli ad esempio su un Naomo liberamente preferito dal voto democratico e sul primo portavoce elettorale filoleghista, da tempo in Commissione Bilancio a Roma…a parte i soliti confessionali dei pieddini local e affini) una breve ma puntuale analisi del Tagliani sindaco, fatalmente altro non può essere che politicamente scorretta trasversalmente, le dinamiche sono sempre complesse oltre il contingente a volte mediatico.

Perché, in tale ottica, il governo locale Tagliani è stato probabilmente e globalmente positivo (rispetto ad esempio a Sateriale e tenuto conto della lunghissima crisi internazionale e anche proprio del PD da lungo tempo. sempre lifting): la questione è che i pochi errori sono stati oggettivamente letali, altro che percezioni.

Già cultura e turismo, nonostante Ferrara Arte, al di là del politichese residuo di Tagliani, hanno retto rispetto alle dinamiche macro di cui prima, anche per il buon lavoro dello stesso Maisto, al di là di arroccamenti e ideologismi degli ultimi anni che hanno penalizzato molte risorse autoctone ma di ampiezza nazionale in tutti i campi artistici, fuori da cera casta cortigiana. Anche i conti, Tagliani, li ha essenzialmente tenuti a bada a Ferrara, il Centro Storico essenzialmente è migliorato sul piano estetico (ma come noto le periferie molto trascurate), l’Università si è consolidata come eccellenza.

Come uomo cattolico però Tagliani ha confuso l’ogm cattocomunista di cui si è circondato per forza, con l’umanitarismo religioso ma astratto per una comunità laica alle prese con problemi epocali: il degrado migrante punito dall’ottima comunicazione elettorale di Fabbri e dall’ascolto leghista e delle opposizioni paradossalmente gramsciano (mancato al PD) dei bisogni dei ferraresi è dovuto a legittima difesa, altro che percezioni.

Tagliani ha sopravvalutato, altro grave errore, la mediocrità della sua ultima Giunta in particolare, a parte come detto Maisto e poco altro, ad esempio la Sapigni è tutt’oggi incommentabile.

Altri bachi noti e gravi, poi, la gestione dei vari Palaspecchi, Cona Hospital e anche il Petrolchimico, lo sviluppo produttivo e commerciale, problemi ereditati ma l’ex sindaco doveva osare di più. Eccetera.

Insomma, concludendo Tagliani ha sbagliato anche gravemente, ma in buona fede, era un avvocato di talento e torna a fare a tempo pieno l’avvocato. Non è stato il peggior sindaco, lo fu Sateriale, ma errori epocali si scontano fatalmente. Lo dico persino salutando con fiducia e – dopo anni e anni di opposizione “intellettuale” – anche quiete personale, la sacrosanta vittoria storica di Alan Fabbri che probabilmente sarà un buon sindaco senza fare miracoli ma rinormalizzando Ferrara come villaggio d’arte piacevole, normalmente sicura e normalmente produttiva, senza ripetiamo la grandeur delle ultime stagioni “rosse”.

Ben tornato nel mondo civile ex sindaco, ricordando sempre che la politica passa, gli uomini – come Lei – se positivi restano, in quest’era di comunque fine della politica, verso orizzonti infatti ancora da definire o , in ultima analisi, dal punto di vista futuribile, di là da venire ancora, ma altra questione (in tal senso più responsabili su tali ritardi storici- media e intellettuali che i fu politici stessi).

Roby Guerra, futurista

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