di Davide Soattin
Vigarano Mainarda. Dopo il grande successo riscosso dalla raccolta firme delle scorse settimane, più di duecento persone si sono radunate nel piazzale del municipio di Vigarano Mainarda per protestare pacificamente contro la “gogna mediatica” che da mesi ha gettato nell’occhio del ciclone Enrico Piganti, storico medico di base vigaranese.
Il 20 dicembre scorso infatti, attraverso un servizio televisivo, le telecamere di Striscia la Notizia rivelarono che parte del lavoro dello studio medico veniva svolto dalla moglie del dottore, diplomata in ragioneria e senza alcuna qualifica medica, assestando così un colpo basso allo professionalità di Piganti e innescando di conseguenza la volontà dei pazienti di conoscere “la faccia dei vigliacchi che hanno avuto il coraggio di fare tutto questo”.
“A nome del sindaco e della giunta comunale – ha esordito il vicesindaco Flavio Tagliani – vorrei testimoniare tutto l’affetto nei confronti di questo medico, che ha la stima incondizionata dei vigaranesi. La sua è una vicenda complessa e quello che lo aspetta ora sarà un percorso complicato. Enrico ha svolto un servizio eccellente per la cittadinanza e gli ammalati e l’augurio che noi gli facciamo è che in via giudiziaria riesca a uscire da questa storia a testa alta e che tutto rimanga solo un brutto sogno”.
Il testimone poi è inevitabilmente passato proprio al dottor Piganti, presente insieme al figlio Leonardo e alla moglie Mariagrazia, che con la commozione negli occhi e nelle parole, ci ha tenuto a esprimere tutta la sua gratitudine nei confronti dei presenti: “Vi posso confessare che se non fosse stato per il vostro apporto, l’istinto sarebbe stato quello di nascondersi in casa e scappare da Vigarano. Il mio ringraziamento va a tutti quelli che sono venuti qui spontaneamente stasera. Nessuno dei miei pazienti non ha ancora cambiato medico per quello che è successo e quello che provo in questo momento è emozione, commozione e ringraziamento”.
“Grazie davvero di cuore per quello che avete fatto – ha poi concluso il dottore, prima di venire simbolicamente rivestito con il camice bianco tra gli applausi scroscianti della folla – e per quello che ancora pensate di fare per darci una mano. Se tutte le vicende giudiziarie e la salute ce lo permetteranno, ancora una volta prometterò di essere il medico di tutti come ho fatto finora”.
Nel frattempo, Piganti potrà tornare a tornare a praticare l’attività di medico di base fino a quando il tribunale di Ferrara non avrà fatto la giusta chiarezza sulla situazione, grazie al pronunciamento del giudice del lavoro che ha provvisoriamente sospeso il provvedimento disciplinare inflitto dall’Asl, che gli aveva revocato inizialmente l’incarico.
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