Cento. Incontro e conoscenza: i punti di forza del successo, sabato 15 giugno, della ‘Festa dei Popoli uniti nella pace’, organizzata dal centro culturale islamico del Pakistan, guidato da Tahir Mahmood, in collaborazione con monsignor Stefano Guizzardi e la Zona Pastorale di Cento e con il Comune.
La giornata è iniziata con le partite di cricket e di pallavolo al Centro Sportivo di via Santa Liberata ed è proseguita con i giochi per bambini ai Giardini della Pandurera di via 2 Giugno, dove ci si è potuti immergere nelle musiche e nelle danze della tradizione pakistana e indiana.
Dopo le visite dei rappresentanti delle ambasciate e prima dei buffet con piatti tipici della cucina indiana/pakistana, le premiazioni di tutti coloro che si stanno particolarmente impegnando nelle attività di integrazione nella comunità centese.
«Ringraziamo per la bella riuscita di questo momento importante di conoscenza, dialogo, di unione festosa fra culture e identità diverse della comunità – ha affermato il vicesindaco Simone Maccaferri -. Sono state unite le forze per mettere in campo iniziative di valore, culturale e tradizionale, e poter raggiungere l’obiettivo dell’integrazione, che deve partire dalla conoscenza reciproca».
Presente anche la senatrice Paola Boldrini. «Questo è un importante esempio di integrazione fra popoli, che deve avvenire attraverso la condivisione e lo scambio – ha rilevato -: occhi diversi che si incrociano nello stesso mondo, in cui vi devono essere uguali diritti». Con lei ha concordato Marcella Cariani, consigliere comunale Pd, che ha sottolineato come «pace e fratellanza siano principio cardine della collettività, per la cui crescita dobbiamo operare»
Monsignor Guizzardi ha rimarcato il senso del documento sulla Fratellanza Umana firmato dal Papa e dal Grande Imam di Al-Azhar, evidenziando «la necessità di promuovere percorsi comuni, basati su dialogo e conoscenza, e di ripudiare la violenza e l’estremismo, come per questa festa in cui l’occidente incontra l’oriente, il nord incontra il sud in nome della pace».
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