Economia e Lavoro
15 Giugno 2019
Cgil, Cisl e Uil: "Ferrara non è un territorio vergine, diverse segnalazioni". Si parte dalla legge 199: "È il momento di dire basta"

Agricoltura, i sindacati lanciano l’allarme caporalato e sfruttamento

di Redazione | 3 min

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Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

di Davide Soattin

L’estate è arrivata e la campagna inizia già da ora a dare i suoi frutti. Un momento atteso e delicato per gli agricoltori, che in questa periodo dell’anno si circondano di braccianti – circa il 90 % di loro vengono assunti con contratti stagionali – impegnati nel dare sostegno e aiuto fisico con le coltivazioni, nonostante siano spesso e volentieri vittime di episodi di caporalato e di intermediazione illecita.

A questo proposito, toccando diversi punti tematici, i segretari generali dei sindacati Flai-Cgil, Uila-Uil e Fai-Cisl si sono riuniti per discutere di questa problematica sia a livello nazionale che locale, protagonisti di una conferenza in cui sono stati affrontati e analizzati argomenti di rilevante importanza, a partire dalla legge 199.

“La legge 199 del 2016 – ha spiegato Cristiano Pistone di Flai-Cgil – è fondamentale per tentare di sradicare la piaga del caporalato. Ferrara non è un territorio vergine da questa fenomeno, tant’è che ci sono state diverse segnalazioni, che spesso però non sono sfociate in denuncia per la paura di perdere il lavoro. L’importanza di questa legge è data dal fatto che potrà fornire a tutti la possibilità di declinare a livello territoriale la rete del lavoro agricolo di qualità, che già esiste a livello nazionale”.

L’obiettivo infatti – secondo Mirko Cavallini di Uila-Uil Ferrara e Rovigo – passerà dal saper “coniugare la legge 199 al territorio” attraverso la forza “delle associazioni sindacali e dei datori di lavoro”, utili al fine di promuovere una vera e propria “cabina di regia che sia in grado di verificare l’andamento dell’occupazione e di incrociare i fabbisogni di domanda e offerta“, permettendo così di “riprendere il vecchio leit motiv del codice etico e la questione del marchio di qualità”, di cui potranno beneficiare le “aziende che rispetteranno i contratti e la dignità di coloro che lavorano”.

E non sono mancati nemmeno i primi avvertimenti al neo sindaco Alan Fabbri: “Se l’idea della nuova amministrazione comunale è quella di lavorare con i voucher, troverà sempre degli ostacoli alle sue idee. Per noi, l’agricoltura è rendere il lavoro di qualità, che sia utile alla dignità del lavoratore e alla produzione. La campagna elettorale è finita ed è arrivato il momento di iniziare a lavorare sul serio”.

Lo stesso Cavallini poi – dati alla mano – si è soffermato anche su un trend in crescita, quello dei tanti migranti provenienti dal nord Africa e impegnati come braccianti nelle nostre campagne: “I lavoratori stranieri sono i più deboli, oltre che i più sottoposti a essere e sottopagati e ricattati. Fanno una serie di attività essenziali che nessuno vuole più fare e pagheranno le nostre pensioni. Credo sia necessario poter parlare di immigrazione come opportunità e di agricoltura non secondo i voucher, che non garantiscono la legalità e la dignità delle persone che tutti i giorni lavorano”.

“Il mio sogno – ha concluso Paolo Fabbiani di Fai-Cisl – sarebbe quello per cui i datori di lavoro regolari si svegliassero e si ribellassero contro gli irregolari, in modo tale da far venire fuori allo scoperto e far capire a tutti quanti siano, contro chi fa concorrenza sleale. Le persone non possono essere sfruttate e nemmeno la loro dignità. Il nostro è un campanello d’allarme. La ricreazione è finita. Ora è arrivato il momento di dire basta“.

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