Entra nel vivo la discussione sugli emendamenti al decreto crescita e dunque anche alla norma sul Fondo Indennizzo Risparmiatori. Corrono anche i termini per la conversione del decreto legge e per l’attuazione del Fondo.
Proprio per sollecitare il parlamento e al governo, le associazioni dei risparmiatori (Adusbef, Codacons, Consumatori Attivi, Movimento Risparmiatori Traditi, Per Veneto Banca) hanno incontrato a Roma tutti i gruppi politici e anche i due sottosegretari al Mef Bitonci e Villarosa.
L’auspicio è stato che “in fase di conversione – affermano le associazioni – vengano recepiti degli emendamenti migliorativi già per altro dichiarato ammissibili alla Commissione Bilancio della Camera. In sintesi si tratta del riconoscimento ai truffati anche degli interessi e della rivalutazione monetaria oltre che degli oneri fiscali pagati nel tempo, della previsione che l’indennizzo non sia tombale ma che sia solo un acconto, del riconoscimento del 100% di indennizzo a chi vede accertate le violazioni specifiche da parte di un arbitro, dell’attuazione immediata del Fondo. Si tratta di misure tutte ammissibili e non soggette ad alcun veto da parte dell’Europa, come confermato dalla commissaria Vestager nell’incontro di una settimana fa con le associazioni oggi a Roma”.
Durante l’incontro con i sottosegretari Villarosa e Bitonci, irisparmiatori riferiscono che “è emerso come il decreto attuativo che va a disciplinare il doppio binario sia stato bollinato dalla Corte dei Conti e sia stato spedito per la pubblicazione nonché come il Governo stia valutando come inserire gli emendamenti proposti probabilmente in un maxiemendamento. Quindi la legge di conversione verrà emanata entro fine giugno per poi venire attuato il Fondo subito”.
“L’attenzione resta alta per far sì – concludono le associazioni – che il governo realizzi un Fondo che possa realmente rispondere alle richieste di oltre 350000 risparmiatori. Le associazioni infatti chiedono che le promesse divengano fatti concreti perché la situazione sta diventando gravissima viste anche le azioni di recupero credito che stanno partendo nei confronti dei soci truffati per finanziamenti erogati per acquistare azioni o obbligazioni subordinate o per far fronte alla loro liquidità dovendo sostenere spese essenziali per la loro vita”.
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