Attualità
27 Maggio 2019
La Fials chiede correttivi e lancia l'ultimatum ai vertici dell'ospedale: "La dotazione organica non garantisce sicurezza"

Aumento attività chirurgica, operatori pronti allo stato di agitazione

di Redazione | 3 min

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L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Anna intende attivare ulteriori cinque sedute operatorie settimanali presso il blocco 24 a partire dal 3 giugno, con l’intento di ridurre le liste d’attesa per interventi chirurgici, e la Fials si dichiara pronta a dichiarare lo stato d’agitazione.

Alla dirigenza dell’azienda, infatti, la Fials chiede che contemporaneamente all’incremento dell’attività chirurgica venga garantito, per la tutela degli operatori e degli stessi pazienti, di poter lavorare in sicurezza. Non a caso il sindacato ha riunito in assemblea gli operatori sanitari (infermieri e oss della Piastra Operatoria dell’Ospedale Sant’Anna di Cona) per richiamare l’attenzione dei vertici aziendali sulle criticità rilevate, “tutt’ora presenti e che potrebbero ulteriormente aggravarsi per il blocco 24 dal 3 giugno, a causa dell’incremento di ulteriori 5 sedute operatorie, pari a 30 ore settimanali, e dal contestuale avvio della chirurgia translazionale (interventi di varici) da svolgersi nel setting del Day Surgery dislocato al 2° piano blocco 3D2, che comporta la preparazione e il trasporto su carrelli di tutto il materiale necessario per la chirurgia translazionale (interventi di varici , dal blocco 24 sito al 3° piano al Day surgery sottostante)”.

“L’attività infermieristica – spiegano la segretaria provinciale Fials Mirella Boschetti e il segretario aziendale Carlo Seganti – non può essere circoscritta al solo “atto chirugico”, rivestono grande importanza e, pertanto non sono da sottovalutare, sia la fase pre-intervento che post-intervento”. Il problema maggiore riguarderebbe la dotazione di personale per far fronte alla nuova situazione. Attualmente il personale, per quanto riguarda la strumentazione, è costituito da 26 infermieri, di cui 3 neoassunte in fase di affiancamento e 2 assunte con contratto di lavoro a tempo determinato in scadenza rispettivamente a giugno e dicembre 2019; sono 18 gli infermieri (di cui uno in affiancaemento) per quanto riguarda l’anestesia, mentre gli operatori socio sanitari sono 12 unità, 2 in malattie lunghe mai sostituite, di cui una rientrata da pochi giorni.

Ci si chiede – aggiunge la Fials – come sia possibile attuare un potenziamento di sedute operatorie, nelle condizioni di precarietà sopra esposte, con assenze lunghe non sostituite, con 3 infermieri strumentisti e 1 infermiere di anestesia tutt’ora in fase di addestramento, 2 infermieri con contratto a tempo determinato di cui 1 in scadenza a giugno e 1 a dicembre 2019. Servono tempi lunghi per formare un infermiere alla strumentazione o all’anestesia, dai tre ai sei mesi. Oltretutto “l’estate è alle porte” e le ferie vanno garantite, come pure deve essere garantito agli operatori in servizio il poter lavorare in sicurezza. Si ribadisce la necessità di stabilizzare l’organico di Sala Operatoria, con l’inserimento di operatori che abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato, adeguatamente formato e, quindi, in grado di affrontare con sicurezza e tempestività qualsiasi evento critico. Le assenze lunghe vanno sostituite, basta speculare sugli operatori”.

La conseguente richiesta della Fials e dei lavoratori ai vertici aziendali è quindi di non procedere al potenziamento delle sedute operatorie a partire dal 3 giugno, ma di procedere eventualmente sono dopo il ripristino delle dotazioni organiche e alla completa formazione dei neo inseriti. Se entro il 30 maggio l’azienda non accoglierà le richieste e porrà in essere i correttivi necessari il sindacato dichiarerà lo stato di agitazione.

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