Un consiglio, gratis e disinteressato, ai dipendenti che hanno appreso dai “social” del dichiarato fallimento dell’azienda Mercatone Uno. Rilevate la vostra azienda, con le vostre liquidazioni, con la richiesta di contributi Ue e/o PIR2 – fondi comuni che investono parte dei risparmi dei sottoscrittori in P-.M.I. – per rilanciarla.
Formulando un “piano industriale” che innovi soprattutto la gamma prodotti e aprendovi ai mercati esteri – dove il “made in Italy” distributivo ‘mass-market’ è totalmente assente. Ingaggiando ‘manager qualificati’ nel settore ‘distributivo’ e ‘sherpa’, in grado di aprire su mercati esteri, da retribuire in base ai risultati che saranno conseguiti.
Esattamente come fece la Fiat quando si trovò sull’orlo del baratro e ingaggiò Sergio Marchionne per rilanciarsi. Fareste così uno storico servizio a Voi stessi e all’Italia produttiva: in cui si ospitano catene straniere come l’Ikea e si mandano al macero, o svendono, o si fanno fallire imprese italiane.
Luigi A. Ciannilli
P.S.: una rispostina a Bonaccini, semplicemente per ‘onor di verità’ e senza voler assumere alcuna ‘difesa’ dell’attuale Ministro del Lavoro e vice premier: si ripassi un po’ di storia socio-economica, passata e recente, inclusa quella durante la quale il Ministro del lavoro era l’ex presidente nazionale della Lega delle cooperative: a partire dalla Cei, alla CoopCostruttori, Cmr, Lavoranti in legno e ‘dulcis in fundo’, il colosso ravennate, Cmc, coi libri in tribunale e i dipendenti ‘sequestrati’ nei cantieri esteri per opere incompiute (vedasi articolo allegato del Sole 24 Ore). Senza calcolare le decine, le centinata di aziende, altre aziende private in regione, mandate al macello per altrettanta… incapacità a vedere oltre il proprio naso e le proprie collaudate ma ormai obsolete consuetudini.