Politica
21 Maggio 2019
Dibattito con il candidato sindaco, Patrizio Bianchi, Caterina Ferri e Riccardo Maiarelli al data center di via Trenti

Modonesi: “Il futuro di Ferrara passa anche dall’industria dei big data”

di Redazione | 2 min

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Una parte dell’ex macello comunale ospita da alcuni mesi il data center più grande della regione Emilia-Romagna: un’opportunità a disposizione di enti pubblici e soggetti privati.

Ne hanno parlato proprio nella sede di via Trenti il candidato sindaco Aldo Modonesi insieme all’assessore regionale Patrizio Bianchi, alla candidata in consiglio comunale per il Partito Democratico Caterina Ferri e a Riccardo Maiarelli, industriale del settore informatico e presidente di Open1 Srl che ha contribuito alla realizzazione del data center che è di proprietà pubblica, ma gestito attraverso una partnership pubblico privata.

“Questa infrastruttura rappresenta un’opportunità per le imprese e per una pubblica amministrazione sicura ed efficiente. In più occupa un bene comunale in disuso che è stato riqualificato. Si estende su 1000 metri quadri di area interna per apparati e locali tecnici e 745 metri quadri di area esterna per gruppi frigo ed elettrogeni” ha ricordato Caterina Ferri.

“È il primo data center dell’Emilia-Romagna per velocità nativa: grazie ai suoi 100Gb. – ha puntualizzato Riccardo Maiarelli – Rappresenta in generale un’opportunità per le imprese locali che necessitano di potenza di calcolo, sicurezza e affidabilità dei sistemi informatici, velocità di connessione e rispondenza alle ultime normative di sicurezza informatica che sono diventate stringenti”.

“Tutti elementi necessari per fare impresa con i big data, che sono già un nuovo settore industriale – ha aggiunto Patrizio Bianchi – Avere un data center nella nostra città significa poter essere competitivi per le imprese. Come Regione abbiamo avviato un dialogo con IBM per portare qui un loro significativo investimento”.

“Siamo vicini al Tecnopolo e allo ‘snodo’ della rete Lepida, un’ area che potrebbe conoscere un forte sviluppo. Sogno che quest’area, così vicina al polo tecnologico, possa diventare un campus dove il tema dei big data possa essere sviluppato, in strettissima collaborazione con l’Università. È una tipo di industria che per iniziare richiede spesso meno investimenti immobiliari rispetto ad altre, abbiamo un’Università che può specializzarsi su questo fronte, abbiamo un’ imprenditoria che su questo versante è matura e pronta ad accogliere nuove sfide. E a Bologna sorgerà il nuovo centro europeo di meteorologia, dobbiamo fare sistema e scommettere in questa direzione” è l’auspicio di Modonesi.

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