Attualità
20 Maggio 2019
Inaugurata l’innovativa struttura in via Chailly che dall’autunno ospiterà 20 degenti

Il cuore grande di Ferrara batte alla Casa del Sollievo

di Redazione | 3 min

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di Marcello Celeghini

È un grande sogno diventato realtà la Casa del Sollievo di Ado, inaugurata alla presenza di centinaia, forse migliaia di persone, domenica pomeriggio.

Un edificio fortemente innovativo sul piano dell’umanizzazione della degenza sanitaria e della sostenibilità ambientale che ospiterà i pazienti oncologici ora nella sede di Ado in via Veneziani e anche nuovi degenti affetti da malattie neaurodegenerative.

La costruzione è organizzata a corte con all’interno un enorme giardino. Il primo spazio che si incontra entrando è un ampio atrio vetrato che dà accesso al parco. Nelle immediate vicinanze sarà attrezzato un ristorante aperto alla città ma che servirà anche la struttura. Nel resto dell’edificio sono state ricavate ben 20 stanze di degenza ognuna dotata di bagno privato, veranda e giardino privato e con due posti letto, uno per il malato e l’altro per un suo familiare.

Nella parte di degenza troveranno posto ambulatori e al primo piano del corpo centrale anche un’ampia palestra e 4 appartamenti adibiti a foresteria. Anche gli arredi sono stati pensati per creare più possibile un ambiente familiare per il paziente e per chi frequenterà la struttura. “L’edificio – rivela l’architetto Paolo Grazzi, progettista e direttore del cantiere – è stato pensato come un luogo che doni pace e tranquillità ai degenti con tanti luoghi comuni dove poter trovare qualche forma di svago e di socializzazione. La grande novità di questo edificio sta nell’essere una struttura sanitaria aperta alle attività cittadine. Il grande teatro da 500 posti, che sarà realizzato a completamento della struttura nei prossimi mesi, sarà a disposizione della cittadinanza e consentirà, unico caso al mondo, ai malati di poter assistere a spettacoli teatrali”.

Il cantiere proseguirà anche nelle prossime settimane con la realizzazione di una collinetta frangirumore direttamente addossata alla parte di edificio prospiciente via Beethoven e con la realizzazione di una grande piazza lastricata con fontana davanti all’ingresso dell’edificio. Poi sarà realizzato il grande teatro e, nei prossimi anni, nel rudere della ex casa colonica, l’intenzione è quella di ricavare un centro di ricerca per le malattie neurodegenerative.

Il cuore di Ferrara è grande. Lo dimostrano le migliaia di targhette di tutti i donatori che hanno permesso la realizzazione di questo edificio apposte nel vialetto del giardino e negli ambienti interni. “La gioia è enorme – afferma visibilmente commossa la presidente di Ado, Daniela Furiani – e questo è ciò che di grande le persone possono fare quando si mettono assieme e collaborano. La struttura sarà pronta ad accogliere i malati a partire dall’autunno perché è necessario ottenere tutti i permessi di agibilità. In quel momento dovremo fare nuove assunzioni di infermieri e oss per garantire il presidio. Poi abbiamo già l’idea di cosa fare nella nostra attuale sede di via Veneziani una volta svuotata: una casa famiglia per anziani autosufficienti ma soli. Grazie ai ferraresi per avere permesso tutto questo”.

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