“La ricetta contro la disaffezione per la politica è la capacità, la competenza e la professionalità: il sindaco deve avere buon senso, essere un padre di famiglia, e avere una visione che guarda più lontano”.
Rossella Zadro, esperta di programmazione sanitaria e candidata al consiglio comunale per la lista Italia in Comune – Ferrara Concreta, si è presentata nel pomeriggio del 16 maggio al Bar Gallery, sotto la copertura in vetro e acciaio dell’ex Borsa.
“Il Comune è l’avamposto della politica – spiega Zadro – per questo è difficile essere un amministratore locale, ci vuole una grande preparazione: l’obiettivo del futuro sindaco sarà valorizzare le potenzialità, sviluppare e investire nella città per dargli un respiro internazionale”.
Il 26 maggio alle urne si voterà anche per le europee: “io sono una federalista convinta – dichiara Zadro – l’Europa è una opportunità per tutti, un grande valore, un motore di crescita per il nostro Paese”.
All’appuntamento era presente anche il candidato sindaco della lista Italia in Comune – Ferrara Concreta Alberto Bova. “Spero che il 26 maggio sia solo un punto di partenza – evidenzia Bova -; noi siamo distanti tanto dal passato poco glorioso della sinistra quanto dal futuro scellerato delle destre. A livello comunale non servono le ideologie, bisogna votare le persone e le loro professionalità. Noi mettiamo a servizio della città le nostre competenze”.
Tante le proposte del corposo programma: “vogliamo puntare sul lavoro – illustra Bova – proponiamo per le nuove attività produttive un’esenzione dal pagamento delle imposte comunale per i primi cinque anni; per le piccole attività in periferia invece istituiremo un rimborso a bando per Tari e Imu a seconda del fatturato”.
C’è poi il problema sicurezza: “Per combattere la microcriminalità serve occupare gli spazi, una buona illuminazione, negozi aperti, eventi, spazi verdi dedicati a palestre all’aperto – elenca l’aspirante sindaco -. La città ha bisogno di veder rilanciato il commercio, bisogna valorizzare il flusso di studenti universitari, puntare sulla digitalizzazione e limitare la burocrazia, bisogna mettere mano alla tariffa puntuale che puntuale non è, visto che per il 75% paghiamo una patrimoniale. Bisogna puntare sulla vera vocazione di Ferrara: cultura e turismo sono i due ambiti di intervento per rilanciare davvero la nostra città”.
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