Gentile Direttore,
tutti constatiamo che gli aspiranti sindaci, nessuno dei quali è un Cincinnato, non si risparmiano nelle promesse elettorali più inverosimili. Quasi commovente, se non facesse imbestialire, la promessa di creare lavoro non sostenuta dalla benché minima idea di quale sia l’oggetto del lavoro che giustifichi l’impresa per fattibilità, utilità e possibili guadagni (dimenticano che sono passati i bei tempi di quando per dar lavoro continuativo alle masse bastava far edificare senza caterpillar gigantesche piramidi in pianura con macigni da estrarre in lontanissime cave montane).
Così, inevitabilmente la maggior parte dei cittadini non presta attenzione alla pubblicità elettorale elargita senza risparmio, lasciandosi sfuggire anche dettagli interessanti, nel caso ci fossero. E a proposito di ‘risparmio’ a me, ad esempio, non sembra che qualche candidato abbia promesso di risparmiare sui costi inutili appioppati ai ferraresi, perciò sono a chiederle se gentilmente può confermare questa mia impressione soggettiva. Perché è ben noto che il grande bancomat per VIP costituito dalla città di Ferrara è fruito da pochissime carte di credito, assegnate ad Hera e altri centri di potere meno appariscenti. E beneficiare del bancomat è sempre troppo allettante.
Ora è abbastanza comprensibile, specialmente se piove, che le caditoie di chilometri di strade trasformate in vivai di pianticelle significano che mai nessuno s’è sognato di pulirle, ma si può esser certi che Hera ha prelevato al bancomat tutto l’importo contrattuale per la gestione di quelle fogne.
In tale assiomatico contesto, se un candidato sindaco promettesse battaglia ad oltranza per il recupero di anni di pagamenti inutili (non ci sono criticità solo nelle fogne), e un ribaltamento nel rapporto di sudditanza con il gestore di servizi comportante pesanti multe per le inadempienze, potrebbe attrarre anche l’elettorato tradizionalmente habitué di amministrazioni amicissime di Hera.
Ma se nessun oppositore degli amministratori attuali avesse fatto una promessa tanto naturale, gatta ci cova, direi.
Paolo Giardini