Lettere al Direttore
14 Maggio 2019

La pallanuoto dimenticata

di Redazione | 3 min

È di poche settimane fa la notizia dell’aggiudicazione del project financing per la riqualificazione dell’area di Via Bacchelli a Ferrara, che prevede la costruzione di “una nuova cittadella per gli amanti dell’acqua” nell’area del parco urbano. Come amanti dell’acqua e ASD impegnata a promuovere la pratica dello sport della pallanuoto in città abbiamo deciso di scrivere questa lettera aperta ben consci di rappresentare solo una parte degli utenti interessati agli spazi natatori presenti in città. Da ormai molti anni siamo un gruppo consolidato di (più o meno) giovani che riesce ad autofinanziare – con costi elevati e orari di allenamento da nottambuli – un’attività sportiva che nel resto della Regione sta vivendo un periodo di grande successo.
Città come Bologna, Modena, Riccione, Forlì, Ravenna, Parma, Reggio Emilia, Carpi, Piacenza, San Giovanni in Persiceto (e sicuramente ne stiamo dimenticando qualcuna!), infatti, possono contare su impianti sportivi adatti alla pratica della pallanuoto e di conseguenza allo sviluppo di un settore (giovanili, agonisti, amatori) che conta spesso addirittura centinaia di atleti. Ferrara, purtroppo, si distingue non solo per la mancanza attuale di piscine con le caratteristiche minime adatte allo scopo, vasca di 25 metri con una profondità di almeno 180 cm, ma il totale disinteresse in prospettiva di dare alla città un impianto costruito con lo scopo di praticarvi davvero lo sport.

Solo per una rapida panoramica:
– piscina di Via Beethoven, dove ci alleniamo attualmente e ospitiamo le partite di campionato UISP tra infinite polemiche proprio per la profondità della vasca: 4 vasche tra interno ed esterno, neanche una più profonda di 150 cm (probabilmente un record mondiale);
– piscina di via Pastro, profondità 130cm
– piscina coperta di via Bacchelli, profondità 140 cm
– piscina CUS di via Canapa, profondità variabile 130cm fino a 160cm – piscina di Occhiobello, profondità 150 cm

Tutti questi impianti, alcuni riammodernati anche di recente, non superano i 160 cm di profondità e non permettono di allenarsi e giocare al nostro sport impossibile. Un po’ come se in città ci fossero solo campi da calcio in salita, o campi da basket con canestri alti un metro e mezzo.
Nel contesto descritto, la prospettiva, confermata dalle recenti notizie, è quella di investire in un impianto piuttosto grande e costoso con una vasca con lunghezza di 50 metri e profondità 130 cm “per lo sport e il divertimento in tutte le stagioni”.

Riprendendo la premessa, siamo perfettamente consci delle dimensioni del movimento attuale – senza dimenticarci però delle indiscutibili potenzialità – ma non possiamo non sottolineare alla giunta attuale e quella che verrà che avere in città 5 impianti natatori con le caratteristiche descritte NON rappresenta un compromesso valido tra lo sport e il divertimento in tutte le stagioni.

Le piscine con gli scivoli non sono costruite per lo sport, le piscine con la laguna e la spiaggia artificiale non sono costruite per lo sport, le piscine con profondità 130 cm non sono costruite per lo sport.

Non è nostra intenzione far sconfinare le considerazioni nella politica, ma forse sì: è politica destinare un’area urbana ad un impianto industriale o ad un parco, è politica investire in una biblioteca piuttosto che in un centro commerciale, è politica scegliere se investire in infrastrutture dedicate ai giovani o dedicate agli anziani, è politica se investire denaro pubblico per una quinta piscina cittadina dedicata ad utenti che desiderano l’acqua all’ombelico o per promuovere lo sport in città. Per questo chiediamo e chiederemo sempre alle istituzioni cittadine di risolvere questa contraddizione non aggirabile con un giro di parole o uno slogan accattivante: volete una città casa di riposo o una città (anche) per i giovani?

Asd Pallanuoto Ferrara

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