“Nella mia idea del futuro Ferrara è un’unica città, senza distinzioni tra centro e periferie. Se i cittadini ci daranno fiducia renderemo i quartieri vivaci ed efficienti, serviti da negozi di vicinato, dotati di presidi sanitari e collegati al centro da buone strade, mezzi pubblici e piste ciclabili. Mentre il centro sarà a sua volta accessibile, sicuro e accogliente anche per chi vive nelle frazioni”.
Così Alan Fabbri, candidato a sindaco per il centrodestra, interviene sul tema periferie, dopo la conclusione del tour “Piacere chiamami Alan”, assicurando che “non è un sogno e non abbiamo la bacchetta magica: ma l’indirizzo politico che una amministrazione dà nella conformazione urbana può davvero fare la differenza fra una città che cresce bene, sinergica e ben organizzata, e una città lasciata a se stessa dove ogni problema diventa una emergenza perché è mancata la pianificazione”.
“Anche su questo tema, oggi, l’assessore uscente, candidato del Pd, spende parole e promesse, come fosse sbarcato stamattina dalla luna, mentre ha amministrato fino a ieri, senza risultati. Ho potuto toccarlo con mano confrontandomi con i residenti di tutti i quartieri della città vistati durante il mio tour: praticamente nessuno sa chi, nella giunta uscente, ricopre la carica di assessore al decentramento” è l’attacco del candidato al ‘rivale’ Aldo Modonesi.
“Se i cittadini ci daranno fiducia noi saremo diversi – è la promessa di Fabbri -: ogni mio assessore con qualsiasi delega dovrà stare in mezzo alla gente, immergersi nelle realtà per cui è delegato ad operare, e conoscere a fondo la materia di cui si occupa. Non tollererò, da sindaco, il protrarsi della situazione che ha portato Ferrara al punto in cui è oggi: il distacco dell’amministrazione dalla vita reale dei cittadini”.
Periferie e frazioni sono “una parte fondamentale della città e, nel nostro progetto, i luoghi più adatti per la crescita, l’innovazione e la riqualificazione urbana”, spiega Fabbri che pensa ai quartieri come a “spazi collegati in modo efficace al centro storico dalla mobilità pubblica e facilitati nell’uso di quella privata sostenibile, ma pensiamo anche a luoghi con una propria autonomia in termini di servizi, esercizi pubblici, spazi per lo sport e il tempo libero”.
I “problemi concreti vanno risolti con interventi efficaci e immediati”, aggiunge, “ma subito dopo è necessaria una pianificazione, partecipata, e concordata, per lo sviluppo di ogni area urbana secondo le proprie caratteristiche migliori. Non basta promettere più servizi ma bisogna che questi rispondano davvero alle esigenze di chi nel quartiere vive, che non deve più essere spettatore, ma protagonista del proprio futuro”.
Per questo, è la chiosa dell’aspirante primo cittadino, “il nostro dialogo con i residenti delle zone più lontane dal centro proseguirà fin dai prossimi giorni nei mercati, nei bar e nelle piazze delle frazioni, dove potremo incontrarci per un confronto di idee sulla Ferrara che cambia”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com