“La mia assenza non è certo dovuta a motivi strategici, ma semplicemente a circostanze imprevedibili sopraggiunte successivamente a quella che è stata la data di comunicazione dell’associazione che ha promosso l’iniziativa”. È la risposta di Francesco Rendine, candidato sindaco di Gol, alla delusione di Aricgay per il forfait dato al dibattito organizzato per la Giornata internazionale contro l’omotransfobia di venerdì 17 maggio nella sede di via Ripagrande.

“Si intende precisare come l’assenza di partecipazione non sia certo dovuta a idee avverse all’omosessualità”, afferma con una lettera molto formale il candidato, che rivendica come “immediatamente all’entrata in vigore del decreto Cirinnà, che regolamenta le unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina le convivenze, quando il comune di Ferrara tergiversava e non stilava gli atti per rendere attuabili le possibilità che offriva la legge, ho iniziato a girare per i diversi uffici sollecitando gli impiegati ad operare affinché venissero attuate in breve tempo le disposizione ministeriali, estendendo alle coppie omosessuali gran parte dei diritti e dei doveri previsti per il matrimonio, incidendo sullo stato civile della persona”.

Di più, “proprio per queste ragioni un paio di amiche hanno voluto che fossi io stesso a celebrare la loro unione civile, la prima celebrata a Ferrara”. In realtà la prima celebrazione a Ferrara risulta essere stata officiata dal sindaco Tiziano Tagliani nell’ottobre del 2016.

Ma al di là di questo, Rendine assicura che “Gol ha l’idea di promuovere una Ferrara dominata anche dalla libertà, in ogni sua forma: di pensiero filosofico, politico, culturale, sessuale e religioso affinché ogni cittadino sia in grado di ottenere ciò che egli reputa giusto e opportuno al suo benessere e felicità”.