Da sinistra: Alan Fabbri e Francesco Rendine
Non ci saranno né Alan Fabbri, né Francesco Rendine all’incontro tra candidati sindaco organizzato da Arcigay su proposte e prospettive per il mondo Lgbt+.
A darne l’annuncio è la stessa associazione dopo aver ricevuto la risposta negativa da parte sia del candidato del centrodestra che del candidato di Gol.
L’incontro è in programma per il 17 maggio alle 18, nella sede di via Ripagrande. La data non è casuale, coincide infatti con la Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia ed è inserito nella festa “I have a rainbow dream” che dalle 17 prenderà vita in via Ripagrande.
“Comunichiamo ufficialmente che i candidati a sindaco di Ferrara hanno risposto positivamente al nostro invito al dibattito pubblico. Hanno declinato l’invito Francesco Rendine (Gol) e Alan Fabbri (Lega+coalizione)”, si legge in una comunicazione di Arcigay Ferrara.
“La motivazione – afferma Manuela Macario, ex segretaria ferrarese e oggi nella segreteria nazionale dell’associazione che sarà la moderatrice dell’incontro – è che hanno altri appuntamenti politici in agenda. Non metto in dubbio che ciò sia vero, ma Arcigay ha mandato l’invito a partecipare con più di un mese di anticipo. Questione di scelte, questione di priorità”.
C’è da rilevare che non è la prima volta che uno o più candidati sindaco disertano i dibattiti pubblici organizzati in questo periodo in occasione delle elezioni, mandando un sostituto al loro posto, soluzione alternativa che questa volta non è stata concessa dagli organizzatori vista la delicatezza dei temi che verranno trattati, delle richieste che verranno fatte e degli impegni che verranno chiesti.
“Sono molto dispiaciuta dell’assenza di due dei candidati – afferma Eva Croce, presidente di Arcigay Ferrara -. Capisco che ad una settimana dal voto gli impegni per i candidati siano tanti, e certamente tutti estremamente importanti. Sono certa che non siamo stati gli unici che, invitando i candidati ad un dibattito la prossima settimana, abbiano ricevuto in risposta da parte di qualcuno di loro un diniego. Resta però un fatto che per me è prioritario, non tanto per il ruolo che svolgo in una delle associazioni Lgbti* ferraresi, ma perché le statistiche lo confermano: gli episodi di omofobia, a volte anche molto violenti, in Italia sono da un anno in costante aumento. Ferrara, da anni, come scelta da parte di chi ha governato la città, scelta non semplicemente coraggiosa, ma più democraticamente lungimirante, ha svolto un lavoro importante, costante e molto serio di contrasto alla violenza omofoba, di cui il tavolo Pico rappresenta uno dei risultati. L’assessorato alle Pari Opportunità della giunta uscente, nonostante i cambi al suo interno, ha sempre tenuto le tematiche della nostra comunità come prioritarie. Il clima politico italiano, ma anche quello europeo, non mi fanno stare tranquilla (basti pensare a quello che è successo in Friuli Venezia Giulia, quello che si è organizzato a Verona, gli atteggiamenti incoscienti di parte delle Istituzioni Nazionali) – afferma ancora Croce -. La tranquillità mi viene dal fatto che chiunque salirà al governo di Ferrara sentirà costantemente la presenza di Arcigay Ferrara, al fine non solo consolidare il già fatto, ma di proseguire con l’obiettivo di acquisire le ancora tante istanze di cui necessitiamo come persone, e che, per un fattore culturale ancora fortemente discriminante, costringono a condurre una vita ad ostacoli”.
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